Specialità personali: l’acqua calda di Gabriella

Hammam – di Gabriella Crisafulli

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

L’acqua scorre e riempie la vasca.

Le nuvole di vapore saturano l’aria di un caldo avvolgente nel quale mi muovo ripetendo gesti che fanno stare bene. Le dita ricolme di crema seguono con movimenti lenti la muscolatura del viso mentre la pelle si scalda sotto i polpastrelli e diffonde un profumo penetrante. La mano si ferma sui punti dolenti che massaggia più a lungo e sui quali fa pressione per attivare la circolazione. Così a poco a poco si sciolgono nodi e tensioni, dapprima sul volto e poi in tutte le parti del corpo.

A questo punto mi immergo in quel tepore che sa di liquido amniotico e rimango a lungo in un calore che ferma il tempo e attutisce i dolori. Intorno a me i personaggi disegnati dalle venature degli infissi della finestra: sono lì da anni ormai e li ritrovo ogni volta con stupore, quasi come se li vedessi per la prima volta.

Quando avevo nove anni, a Varese, il locale dedicato ai servizi igienici era enorme: diviso in più settori, aveva un unico soffitto.

Lo spazio riservato al bagno aveva una vasca di grandi dimensioni e, meraviglia delle meraviglie, un cilindro di rame che luccicava nello scuro di quell’ambiente senza finestre: lo scalda acqua.

Il giorno dedicato alla pulizia di tutta la famiglia era la domenica.

Ci voleva parecchio tempo e molta legna per riscaldare l’ambiente e per produrre acqua calda a sufficienza per noi quattro, ma quel marchingegno infuocato con mille serpentine al suo interno, era uno spettacolo. Fiammeggiava rispecchiandosi nel rosso del metallo e sputava acqua bollente destando tutta la mia meraviglia.

Il primo a lavarsi era mio padre.

Per chi veniva dopo rimaneva nella vasca l’acqua che lui aveva utilizzato.

Io ero la seconda.

Forse quella schiumiccia che galleggiava dove venivo immersa mi faceva un po’ ribrezzo ma poi, dopo essere stata insaponata e sciacquata con acqua pulita dalla mamma, venivo avvolta in teli di spugna caldi dal mio papà e portata via in braccio lungo un corridoio che non finiva mai, in cucina, vicino alla stufa di terracotta ad asciugarmi.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Specialità personali: l’acqua calda di Gabriella”

  1. In poche righe ci racconti un pezzo della tua vita e un pezzo di storia con immagini chiare e definite nei movimenti e nei sentimenti
    Ricordo anch’io cosa si prova ad essere portate in braccio dopo il bagno della Domenica vicino al focolare
    Grazie Gabriella

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  2. Lo scalda acqua, mi fa pensare ad un missile, che ti raccoglie, dalla schiuma tiepida e così come sei, avvolta in un tiepido asciugamano ti fa salire a bordo e ti porta sulla luna……..sei mai stata sulla luna Gabry?

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