Specialità personali: l’insalata di Laura

L’insalata – di Laura Galgani

Quasi ogni giorno mi preparo una gustosa insalata.

Prima ancora di aprire il frigorifero per cercare gli ingredienti necessari ne immagino i colori, ne pregusto la croccantezza e il fresco che mi lascerà in bocca, ne percepisco il profumo nella testa anziché nelle narici.

Prendo il contenitore giallo che custodisce le foglie già lavate e lo apro. Se dentro c’è della lattuga ne apprezzo le sfumature di colore, dal bianco latte al verde chiaro passando per il giallo canarino.

Prendo qualche foglia con le dita, una per volta, e le spezzo con un gesto delicato e deciso insieme.

Non uso mai il coltello per tagliare le foglie dell’insalata, mi sembrerebbe di ferirne e offenderne la carne. Le poggio via via in una scodella, mai in un piatto, perché la sua forma quasi a ciotola è più accogliente di quella di un piatto senza bordi, è quasi protettiva.

Una volta sistemata una discreta quantità di foglie, proseguo con gli altri ingredienti: pulisco appena la superficie talvolta liscia, spesso bitorzoluta, di una carota, ne taglio le estremità e dopo averne valutato al tatto la consistenza, non sempre così croccante, la poggio sul tagliere e con un coltellino dal manico di plastica rossa ben affilato la taglio a fette in diagonale.

Le losanghe sottili e quasi trasparenti che ottengo volano tutte insieme sul verde giallo bianco della lattuga, rendendola subito più vivace. Poi è la volta dei pomodorini, che taglio a metà per il lungo prima di disporli intorno al bordo della scodella. Infine passo ai capperi, quelli grossi, che ruzzolano sulla montagnola centrale divertendosi un sacco. Se mi va affetto sul tagliere sottili anelli di cipolla di Tropea bianco rosata e subito qualche lacrima scende sul viso.

D’estate non posso fare a meno di aggiungere del melone maturo. Prendo una fetta bella succosa e la faccio a cubetti squadrati e precisi. Condisco con aceto balsamico e olio d’oliva fragrante e profumato, fatto con olive colte da noi; subito la mente si apre ai ricordi di giornate di sole, lavoro, fatica, acquazzoni improvvisi e mani imbrattate. Infine, scaldo due fette di pane e appena i bordi si fanno dorati le poggio nel cestino, sulla tavola ben apparecchiata.

Niente sale, semmai erba cipollina, foglie di basilico e menta che colgo sul balcone. Nella mia bocca, il sale forza il sapore delle verdure, che mi piace assaporare così, per quello che sono, in un momento di reciproca sincerità.

Finalmente posso sedermi e gustare la mia preziosa insalata. Ringrazio il Cielo e la Natura prima di prendere la forchetta e, cominciando dall’esterno, raccogliere un po’ per volta quelle delizie, che mi riempiono non solo la bocca e lo stomaco, ma anche lo spirito, colmandolo di serenità.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Specialità personali: l’insalata di Laura”

  1. Mi ripeto: è una insalata erotica, sensuale, nella gioia, nel ritmo, nella voglia di tuffarsi in un mare dai mille colori….una esperienza ….amorosa e non solo….

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  2. Guarderò con occhi diversi la mia quasi quotidiana ciotola di insalata
    Sicuramente preparandola mi torneranno in mente le tue parole con tutta la riconoscenza per un cibo che sa di vita e natura più di molti altri
    Un sapore senza sale che riporta la mente e il corpo ad apprezzare le cose vere

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