Riflessione di Vanna Bigazzi su: Il conforto della notte

Il conforto della notte

Bella questa danza fra le parole della canzone ed il tuo soliloquio, integrati in un naturalissimo “continuum” fra le parole della canzone e il sogno, anzi una frammentazione di piccoli sogni, chiari, limpidi, allineati come minuscoli film: pezzi di vita “uno per notte”.

“Allora apparvero i volti amati,

a strusciarsi di corporee infinita`:

ombre, visioni, immagini e forme

in quel luogo di mezzo,

dove il sogno in realta` si trasfigura”.

Vicende vissute cui e` stata stesa una pennellata di tenui pastelli, la pennellata del tempo che sfuma ogni imperfezione: sana difesa della mente nella sua potenza di alleggerire e trasformare. Il ritorno alla realta` e` quasi scomodo:

“Tempo rammenti alla notte danzante

la speranza dell’alba:

il tepore della luce scioglie un buio fioco…

passano giorni, primavere e inverni…”.

Nessuna rottura fra sogno e realta`. Il tempo che sintetizza e trasforma “in musica di cui non saper scrivere le note…”.

La realta` diviene Archetipo: IL BAMBINO, non importa se figlio o nipote, non importa se maschio o femmina anche se rivela  un’identificazione con la tua femminilita`, in quanto “sesso frontale”, che non volta le spalle. Altro Archetipo: LA CASA, una casa pero` con le porte sempre aperte e questa sei tu, cara Cecilia, animo generoso… Poi l’interruzione ma con avviso, da quel momento non si puo` piu` rientrare anche se una voce amica interiore, ti dice “scrivi…” solo cosi` puoi ricongiungere sogno e realta`: la scrittura come “luogo di mezzo”. In questa dimensione non si puo` rinnegare il passato, regna armonia e tutto e` contenuto misteriosamente nella grande brocca dell’accoglienza che ti individua e contraddistingue.   


 

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Riflessione di Vanna Bigazzi su: Il conforto della notte”

  1. Grazie Vanna del tuo sguardo attento e affettuoso. La cosa che mi colpisce di più di questi sogni è la rivelazione di non aver vissuto “capitoli” distinti, come ho sempre percepito, ma che tutto sia stato un flusso inafferrabile e ininterrotto di un’unico Io

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