Personaggio piuma: Carmela

Non era un sogno – di Carmela De Pilla

Foto di Yuri_B da Pixabay

Quando arrivò era un bambino timido, con lo sguardo già adulto e le spalle ricurve dal peso della sua storia, i suoi grandi occhi neri e impenetrabili non lasciavano intravedere alcuna emozione, era diventato molto abile a nasconderle tanto che nessuno immaginava quanto fosse immensa la sua solitudine.

Da quando aveva lasciato il Brasile si sentiva sempre nel posto sbagliato, ancora di più quando varcò la soglia di quella casa sconosciuta, tutte quelle persone in piedi nella grande sala che spargevano sorrisi e carezze lo mettevano a disagio, avrebbe voluto essere una piuma, leggera e innocente per poter volare lontano, volteggiare spensierato tra le nuvole e lasciarsi accarezzare dall’aria gelida per capire che non era un sogno.

Una mano affettuosa gli accarezzò i suoi neri capelli di velluto e un sorriso accogliente gli scaldò il cuore e per un attimo percepì un’emozione sconosciuta.

Era stato adottato all’età di nove anni e da un orfanotrofio brasiliano si ritrovò in una bella casa in collina alla periferia di Firenze circondato da persone che davvero gli volevano bene.

Ci volle del tempo per sostituire i suoi vecchi stracci con vestiti nuovi e sempre più colorati e così pian piano incominciò a dipanare la sua storia per tesserne  una nuova e una forza irrefrenabile lo spinse sempre di più a riconoscersi e a ritrovare se stesso.

Dimostrò subito di avere una tenacia sorprendente, un’energia vulcanica lo spingeva ad affrontare la nuova vita con curiosità e meraviglia così in breve tempo imparò l’italiano e diventò amico di tutti, dai suoi pori sprigionava quell’innato spirito brasiliano allegro e festoso, lo si vedeva da come camminava, sembrava che ballasse seguendo un ritmo che gli batteva nelle vene.

La tenacia dentro la piuma

Tenacia – di Carmela De Pilla

Sarà il caso?

Forse…

Sarà quell’innata forza che smuove il groviglio delle emozioni e degli eventi?

Forse…

Sarà quel gene scolpito nel sangue fin dai tempi lontani?

Forse…

O sarà tutto questo?

Ogni volta che devo fare i conti col destino incontro la tenacia, sempre più decisa, più ostinata, penetra dentro con una  forza prepotente che a volte mi divora e mi logora finché non è soddisfatta.

Sono alla sua mercé, quasi soggiogata, come un servitore obbediente eseguo gli ordini senza opporre resistenza e vado avanti coraggiosa e temeraria finché non raggiungo la meta, poi appare la luce e mi sento viva. 

Piuma flash

Piuma tra le piume – di Carla Faggi

Piuma tra infinite piume

ci lasciamo  trasportare da sospiri

per caso mi posano da mamma Elena e babbo Vasco

ho avuto tanta fortuna

l’altra piumettina di colore diverso dal mio che avevo vicino

si dice che per caso sia stata sospinta in un continente grande e lontano che si chiama Africa

speriamo che anche lei abbia tanta fortuna

Personaggi piuma: Simone

CANDORE – di Simone Bellini

Mi sei passata davanti leggera, ondeggiando al vento, trascinando il mio sguardo meravigliato dal tuo leggiadro candore, mi sei venuta incontro con piccole allegre piroette e ti sei seduta accanto a me, il tuo candido sorriso armonioso si posò sui miei occhi come un dono della vita.

Mi scusi la disturbo se mi siedo qui accanto a lei ? – Era una bella ragazza, sui venticinque anni, una donna ormai, aperta alla vita, senza timore di affrontarla, certa di dominarla, rispettandola.

 Le sorrisi annuendo- Prego !-

-E’ una giornata così bella che invita ad una pausa ristoratrice per godersi questo sole, questa bell’aria fresca e questi meravigliosi colori autunnali. Che bellezza!!! – continuò lei – Questi momenti sono sempre più rari, non perché non ci siano tutti i giorni , ma perché non abbiamo più il tempo per accorgercene, apprezzarli !-

Aspirò profondamente l’aria frizzantina del mattino alzando le braccia, congiungendo le mani dietro la nuca, chiuse gli occhi ed accompagnò il tutto con un sorriso.

Che bella la gioventù se la si sa godere !

Se riesce a trasmettere questa gioia ad un vecchietto come me, che un minuto fa si arrovellava nella tristezza dei ricordi di una vita senza più speranza.

– Giulia, mi chiamo Giulia –tendendomi la mano

– Sandro – dissi accogliendo la sua mano tenera ma decisa – Hai proprio ragione sai, avevo smesso di apprezzarli questi momenti e non me ne sono accorto ! Con tutto il tempo a mia disposizione, ho lasciato che la monotonia ingrigisse la mia vista. Poi sei arrivata tu ed hai tolto quel velo, donandomi tutti i colori del mondo, festanti nei miei occhi. Grazie per questo !

Io ? Io non ho fatto niente! Forse ti ho trasmesso un po’ del mio entusiasmo ! Se è così sono contenta, tienilo stretto, coltivalo e se puoi trasmettilo per migliorare il mondo.-  Si alzò allegramente e piegandosi verso me mi diede un bacino sulla fronte – Ciao nonnino ! –

 La guardai allontanarsi con una lacrima di commozione.

Un colpo di vento e la piuma accanto a me riprese a volteggiare leggera, armoniosa nell’ aria frizzantina di un giorno autunnale !

Personaggi piuma: Anna

Il vagabondo – di Anna Meli

Foto di cocoparisienne da Pixabay

            Nell’aria una piuma leggera si muoveva nel vento, a tratti sembrava fermarsi per riposare per poi riprendere il volo come dopo un breve respiro. Vagava nell’aria libera e leggera ma, nello stesso tempo, dipendente da qualcosa che non si vedeva e che condizionava i suoi movimenti. Danzando nel sole mostrava tutto il suo candore e la sua eleganza; accarezzava l’aria, precipitava e si rialzava nel tentativo di non cadere al suolo, si riabbracciava con tenacia al vento e continuava a volare.

            C’era qualcuno che la osservava ospite di una panchina di quel giardino di periferia. Non sembrava avere l’aria di un disperato, ma di uno ormai abituato a quella vita di vagabondo. I raggi di un pallido sole d’autunno lo avevano svegliato. Si era alzato stiracchiandosi le membra indolenzite e sfregandosi le braccia per comunicarsi un po’ di calore.

            Quella piuma volteggiante gli era venuta incontro quasi a sfiorargli il viso e lui aveva soffiato per ridarle forza, quella forza di cui ora lui aveva estremo bisogno. Aveva fatto una scelta che chiunque avrebbe giudicato avventata. Ma chi erano quei chiunque? Nessuno, non erano nessuno!

            Imprigionato nella vita frenetica in cui la moderna società lo aveva costretto facendolo vivere in continua competizione con tutti i suoi “ chiunque”, si era ribellato e aveva scelto la sua “libertà”.

            Un mattino con l’indispensabile chiuso in uno zaino era partito verso l’ignoto, verso una vita diversa. Non voleva pensare, ma solo abbandonarsi al caso. Ci sarebbe riuscito? Chi lo sa?

            Socchiuse leggermente gli occhi per ripararli dalla luce del sole e continuo ad osservare quella piuma bianca e leggera che gli era venuta incontro. Respirò profondamente e si sentì libero.

La piuma in volo

PIUMA – di Nadia Peruzzi


Le foglie quasi le arrivarono sul viso spinte da un colpo di vento impertinente.
Riuscì a scorgere a malapena, in mezzo ai gialli e agli arancioni resi vivi dai raggi del sole autunnale, la minuscola piuma candida che liberata dal peso che la schiacciava a terra aveva cominciato a danzare nell’aria.
Sembrava senza gravità, quasi immateriale per come volteggiava senza dare accenni di stanchezza o di caduta.
Era leggiadra nei suoi movimenti e tenace al tempo stesso.
Chissà chi l’aveva persa e dove era diretto il suo volo.
Alzò gli occhi verso l’alto. La V della formazione era magnifica nella sua perfezione.
Si muoveva verso orizzonti e paesi lontani con voglia di tornare appena la stagione lo avesse permesso.
La piuma finalmente planò sul palmo della sua mano come una carezza.
La prese con sé come fosse un saluto o la promessa di un incontro ravvicinato in un futuro non lontano.