OMBRE – di Anna Meli

Passeggiava lentamente in quella stradina sterrata che conduceva in aperta campagna al limitare fra i campi e il bosco; lei e la sua ombra alla quale confidava i suoi pensieri, sicura di essere ascoltata e compresa in quell’assoluto silenzio. Le raccontava cose che altri forse non avrebbero capito; la considerava la sua anima nuda e con lei si sentiva sempre a suo agio.
Era stata fedele compagna dei suoi giochi di bambina e, con altri ragazzi, aveva improvvisato mille figure di animali immaginari mettendosi in competizione, su chi riusciva a essere il più alto o a chi riusciva per primo a pestarne i contorni vincendo.
Quegli antichi, ma sempre stimolanti giochi, erano ripetuti ora dai suoi nipotini che spesso la coinvolgevano facendola sentire per qualche momento ancora giovane e leggera.
L’ombra però col passare degli anni aveva assunto per lei un significato e una percezione diversi: le piaceva ammirare il tappeto discontinuo e mobile che la grande quercia proiettava sull’erba sbruciacchiata e stendersi là per riuscire a darle un suono: il suono di ombre lontane perse nel tempo. Là era finalmente arrivata.
La prima versione, scritta da Anna di getto, era questa e l’aggiungo perché era molto bella, proprio nella sua spontaneità:
“Come prima immagine è l’ombra dell’albero che ci ripara dal sole, ci dà sollievo dalla calura, ci ripara e protegge e nella solitudine ci fa compagnia. Possiamo parlarci, con l’ombra, che socchiudendo gli occhi immaginiamo ed avere conforto. Da piccola ho giocato con la mia ombra per vedermi più grande, cercando di acchiapparla senza riuscirci facendo mille acrobazie per afferrarla e a gara con altri ragazzi, per pestare la loro.
Ombra vuol dire mistero, presenza intangibile, ma non mi influenza negativamente.
Se vedo un’ombra all’inizio gioco di fantasia, ma la curiosità è più forte e devo darle un significato.”
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Parlare con l’ombra…la nostra? Quella di qualcun’altro? Niente di più bello è ricevere risposte…
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Bella l’intimità con la propria ombra, bei ricordi con i giochi delle ombre
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era davvero divertente giocare con le ombre, anche se qualche volta facevano paura.Passavo serate ad inventare storie di ombre. E’ bello che ancora i bambini fanno gli stessi giochi che facevano i nonni facendoli tornare indietro nel tempo.
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