Ispirato agli elementi: un biglietto di sola andata Roma-Torino, uno scontrino di un bar di Firenze di 5,80 euro, un fazzoletto di carta con un indirizzo mail, una fede d’oro, una carta socio dell’Accademia La Colombaria, una foto di gruppo strappata in quattro pezzi, un tacco a spillo di scarpa da donna.
Il passato e il suo profumo – di Carmela De Pilla
Personaggio
Aveva la mania di conservare tutto Luigi, non era bello, il naso largo e un po’ schiacciato stonava con il viso lungo e spigoloso e gli occhi neri si perdevano quasi da quanto erano piccoli.
L’unica nota piacente era il sorriso sincero, dolce e un po’ malinconico che lo portava a diventare amico di tutti, sapeva di essere brutto e questo difetto aveva accentuato in lui una simpatia che tutti apprezzavano.
Generoso e sempre disponibile ad ascoltare gli altri, interessato allo studio di teologia, aveva una buona dialettica che lo facilitava nella comunicazione e nei rapporti con gli altri.
L’odore del passato
Aveva la mania di conservare tutto, ovunque lasciava piccoli pezzi della sua storia, biglietti fra le pagine dei libri, nelle tasche, a volte li metteva perfino dietro i quadri per poi stupirsi quando li ritrovava “È l’odore del mio passato…” diceva e ogni tanto riapriva le tante scatoline sparse per la casa che racchiudevano pensieri, eventi, dubbi, tormenti, gioie…
Non era bello Luigi, non lo era mai stato, nemmeno quando era piccolo, le poche foto che lo ritraevano nell’età in cui tutti sono stati più o meno belli le aveva dimenticate, preferiva fissare la sua immagine in un ricordo un po’ annebbiato dal tempo, ma forse più piacevole.
Il naso largo e un po’ schiacciato stonava con il viso lungo e spigoloso e gli occhi neri, troppo piccoli quasi si perdevano ..l’unica nota piacente era il sorriso sincero, dolce e un po’ malinconico che lo spingeva a diventare amico di tutti, sapeva di essere brutto e perciò sprigionava una simpatia che molti apprezzavano.
Era stato doloroso ritornare nella casa materna dopo la morte di sua madre, da quando si era trasferito nella piccola canonica di S.Cristoforo in Perticaia non ci aveva più rimesso piede, tutto era rimasto immobile, perfetto nella semplicità degli arredi, sentiva ancora l’odore di lillà, il primo arbusto che fioriva all’ingresso del minuscolo giardino e la rivedeva nei suoi movimenti lenti e attenti mentre aggiustava con cura i fiori nel grande vaso di vetro.
Un po’ stordito dai ricordi camminava per la casa come in un sogno, si sentiva leggero, quasi privo di materia.
Aprì l’armadio e un po’ intimidito toccò i vestiti che sua madre aveva conservato con tanta premura, in quel momento percepì il volo leggero di una farfalla e sentì la presenza della donna che tanto l’aveva amato, per un attimo pensò a lei e si commosse.
Toccò con affetto quegli indumenti e si accorse che nella tasca di una giacca dismessa ormai da anni c’era qualcosa, incuriosito frugò e tirò fuori una miriade di piccole cianfrusaglie inutili o almeno così sembravano, li appoggiò sulla scrivania e intimorito incominciò a razzolare …un tacco a spillo? Tra i ricordi si fece subito spazio la sera in cui spezzò in due il cuore di Adelaide, era sicuro che sarebbe stata la donna della sua vita, ne era innamorato perso, poi… le nottate insonni, il desiderio dell’immensità e della spiritualità, la decisione di farsi prete e la disperazione di Adelaide.
Si erano amati davvero loro due e quando Luigi le disse che sentiva il desiderio di farsi prete lei non lo capì, non poteva capirlo! Aveva riposto tutti i suoi sogni in lui, come poteva pensare di buttare all’aria tutto!
Quel tacco rosso lo aveva riportato all’antica sofferenza, c’era anche l’ indirizzo mail di lei scritto frettolosamente sul fazzoletto di carta con cui si era asciugata le lacrime, l’anello d’oro che suo padre le aveva dato prima di lasciarla raccomandandosi di regalarlo a Luigi e poi la corsa disperata durante la quale il tacco si era conficcato in una crepa dei sanpietrini.
Quella foto di gruppo che Adelaide gli aveva spedito qualche giorno dopo, strappata in quattro pezzi con la sua immagine mancante sapeva di tradimento, ma Luigi sempre attento ai sentimenti altrui non si sentiva in colpa bensì addolorato per aver ferito l’unica donna che aveva amato profondamente.
L’ultimo incontro con Adelaide era stato al bar dove avevano passato la loro giovinezza, Luigi era diventato un uomo maturo, trasparente, non sapeva mentire e tantomeno nascondere i suoi sentimenti, il percorso costruito passo dopo passo per dialogare con Dio lo aveva portato a una spiritualità che andava oltre se stesso e così sentì il bisogno di incontrare Adelaide.
Era sparita la sua rabbia, il suo rancore…poche parole e uno scontrino di 5,80€ per salutarsi con l’ultimo sorriso che li avrebbe accompagnati a lungo. Ecco dov’era la carta socio dell’accademia Colombaria! L’aveva cercata dappertutto, lo sentiva ancora l’odore di quel passato e quel cartoncino lo aveva riportato ai suoi 25 anni, appena laureato in lettere e filosofia, curioso di conoscere i misteri della vita si iscrisse a un corso di filologia per andare oltre il tangibile, per capire oltre le parole la vera essenza della Bibbia. Aveva passato a rassegna ogni frammento della sua vita e quel biglietto del treno solo andata Roma-Torino lo aveva accompagnato verso il sacerdozio, sentiva forte il desiderio di regalare la sua vita a Dio mettendosi al servizio degli altri.
Era una brava persona Don Luigi, la sua forza interiore lo spingeva ad entrare nell’animo umano con semplicità e amore e ora anche Adelaide lo ricorda così.