Ricominciare – di Patrizia Fusi
Ispirato agli elementi:
Un biglietto di sola andata Roma-Torino
Uno scontrino di un bar di Firenze di 5,80 euro
Un fazzoletto di carta con un indirizzo e-mail
Una fede d’oro
Una carta socio dell’Accademia La Colombaria
Una foto di gruppo spezzata in quattro
Un tacco a spillo di una scarpa da donna.
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E’ una giornata luminosa e tiepida di metà settembre, prima di raggiungere Torino Maura ha deciso di fermarsi a Firenze , è legata a questa città, ha pure la carta di socio onorario dell’Accademia della Crusca.
Ha voglia di immergersi nella magia che emana per lei questa città, è raccolta, un museo a cielo aperto, con le grandi strade principali, il fascino dei vicoli stretti con i tanti tabernacoli, dietro a ognuno una storia. Alzando gli occhi vede gli stili diversi degli edifici, il fascino delle case torri, le grandi chiese, i tanti musei…. tutto parla di storia.
E’ seduta al tavolino del bar davanti al palazzo comunale dove fa bella mostra di sé la statua del “Biancone”.
Il sole la riscalda, si toglie la pesante giacca nera, è tranquilla, ha deciso di cambiare vita, ha sessantatre anni, non vuole vivere di ricordi che sente come una pesante zavorra nella mente.
Non ha niente che la trattiene a Roma, per scelta non ha voluto figli, i genitori non ci son più, l’amore è finito, è orgogliosa, selettiva, in vecchiaia è peggiorata, giudicava quasi sempre gli altri in base alla cultura, e veniva fuori nei giudizi la sua professione, forse ora si fa qualche domanda perché alcune amicizie si sono allontanate senza un apparente motivo, facendola soffrire.
Controlla quello che ha nelle tasche della giacca, sente il tintinnio della fede d’oro che batte sul tacco a spillo, altri frammenti della sua vita in questi due oggetti, si è tolta la fede perché ha chiuso con suo marito, un brindellone che con l’avanzare dell’età sì è sentito attratto dalle giovani donne…Anche lei ha avuto paura degli anni che passano sul suo fisico ed è ricorsa al chirurgo estetico.
Il tacco a spillo lo ha portato con sé per ricordarsi che non può più indossare quel tipo di scarpa, sa bene che quando le calzava si sentiva più femminile e attraente.
Le viene fuori la foto di gruppo delle sue colleghe, Maura insegna alle superiori, nella foto c’è anche la biondina che ha fatto perdere il capo al brindellone, una rabbia le arriva allo stomaco, fa la foto in mille pezzi, si sente sollevata come aver scancellato anche questo brutto ricordo dalla mente.
Estrae il fazzoletto di carta con l’indirizzo email che un suo compagno di scuola di quando erano giovani le ha inviato. All’epoca lui era timido e bruttino, lei sapeva della cotta che lui aveva per lei, ma non le interessava, era una ragazza forte arrogante e arrivista, non lo filava per niente, voleva di più, in questo non era cambiata.
Con il suo vecchio compagno di liceo si sono rivisti a Roma ad una mostra, grande piacere di rincontrarla da parte di lui, e anche lei è stata contenta di rivederlo: lui ha ancora il solito aspetto insignificante ma ora è piacevolissimo nella conversazione, pieno di interessi. La cosa che le ha fatto battere il cuore a questo incontro è stato quando lui con spontaneità le ha fatto dei complimenti sul suo aspetto e dentro di lei è scattata una molla di desideri. Sentirsi ancora donna le ha fatto bene. Nel salutarsi Carlo le ha fatto scivolare fra le mani un fazzoletto di carta con il suo indirizzo email….
Prende il conto: euro 5,80, caro il caffè e un bicchiere d’acqua, pensa, e saluta mentalmente la città.
Mentre è seduta in treno accarezza il biglietto di solo andata Roma – Torino, ha mandato una mail a Carlo che andrà a trovare.
Maura ha deciso ricominciare a Torino, una citta per lei sconosciuta, senza pesanti ricordi, vuol sentirsi libera, non vuole più stare nei posti dove ha trascorso la grande parte della vita.
Vuole vivere qualcosa di nuovo, strade, piazze, amicizie nuove senza ricordi, con tutte le incertezze che questa scelta comporta ma anche il fascino di sentirsi libera.



