Il tempo e l’orologio – di Tina Conti

Le campane sono da sempre l’orologio di tutti.
Per noi italiani, ovunque andiamo, siamo rallegrati dai rintocchi del Mezzogiorno: suoni forti e argentini intonati o sgarbati, ma che indicano una tappa importante: la pausa dal lavoro, il pranzo, il cambio delle occupazioni. Poi abbiamo avuto un segnatempo personale, l’orologio, il primo agognato e tenuto con grande cura, poi, oggi,una moltitudine di oggetti che possono dirci tutto.
Nella vita abbiamo percorso tutte queste tappe per poi dire:-mi regolo con il sole!
La natura ci insegna a leggere il tempo e le stagioni.
Come è bello sperimentare questa condizione e poter rischiare di non essere in orario. Aspettando l’ingresso ad uno spettacolo serale, ai cancelli in attesa, una bimba chiede alla mamma quanto manca all’inizio. La mamma non si raccapezza, tergiversa, non porta l’orologio, deve essersi orientata con la luce del sole, la bambina lo sa e poiché non vede il sole, dice alla madre, guarda la luna !
A me piacciono gli orologi, di tutti i tipi, eleganti e sportivi, grandi e piccoli, quelli tecnologici mi affascinano ma non sempre sono capace di usare tutte le loro potenzialità e poi mi dimentico i passaggi.
Sono incantata dai meccanismi, che a volte si vedono in quelli storici che vengono mostrati nelle visite ai campanili o alle torri.
Ho avuto una sveglia dedicata da mio fratello che di lavoro fa il design, era molto carina, di metallo, ma è piaciuta in famiglia e quella regalatami è stata trafugata dai miei figli, era la sveglia TINA.
Sul tempo si discute tanto e si riflette, da bambini si vorrebbe crescere veloci, poi, vorremmo riacchiappare il tempo passato.
Come non passa mai il tempo nei momenti di difficoltà’ e in quelli della paura, quanto è veloce invece il tempo della gioia,della bellezza, del piacere.
La sirena che indicava l’inizio del turno di lavoro mattutino nella miniere gelava il sangue quando suonava fuori dagli orari stabiliti, avvertiva di una disgrazia. Ci sono paesi che per molto tempo hanno avuto le giornate scandite dalle sirene dei turni nelle fabbriche, hanno abituato a ritmi condivisi.
Mi piace regalare ai bambini orologi tradizionali, per imparare i numeri, il tempo e le frazioni :- ,è ora di pranzo, ecco perché ho fame, mi ha sollecitato TEA leggendo il suo primo orologio alle 12 esatte.
Se fossimo nella nostra stanza a ANTELLA mi sederi vicino a Mirella
Regalerei a Mirella un orologio da cucina, grande e allegro.
Lei che ha dovuto ripensare i giorni, le pause, i ritmi.
Si è arrabbiata all’inizio, poi, ha cominciato a prendere visioni nuove, come reinventarsi gli spazi nella casa, progettare il giardino e sperimentare accostamenti di piante, usare materiali recuperati per arredare angoli esterni costruire relazioni a lunga distanza di tempo e spazio.
Preparare marmellate, sciroppi, salse , da inviare in giro per la terra.
Avere un tempo personale lungo, rilassato, creativo, è ritornata quella di sempre, ma più ricca e fantasiosa, con una nuova energia che brilla da lontano. Cosa si inventerà di nuovo? ……..aspettiamoci sorprese.
Donne speciali e ❣
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