Celebrazione della Follia ( Follia Bianca) – di Vanna Bigazzi

La follia è divina, perfetta e ideale,
non sa di compromessi,
non conosce il male.
L’astrarsi è una difesa,
per non sentir dolore.
Si rifugia in un mondo virtuale:
Iperuranio a sublimar ferite…
Beata, si eleva da terra
e vola, vola in alto
per non dover sfidare.
E’ beata nelle più tristi condizioni:
il corpo non siste,
è priva di emozioni.
Se la ferocia umana
Incontra il delicato,
proietta su di lei
ogni ombra, ogni peccato.
Allor l’indifferenza…
Il corpo non esiste,
nell’assenza dei sensi,
a piedi nudi, il senno se n’è andato.
E’ entrato in un’altra dimensione,
di fissità, di non belligeranza.
Inattaccabile, lontana dal fragore,
lei ride e piange
quando lo decide.
La follia, incapace di tradire,
non è tradita,
se offesa si dilegua:
fallaci sassi in chiare acque di mare.
La follia è pura, non conosce inganno,
vergine bianca,
con sacro, eterno rito,
immòla solo l’io, mai l’anima ed il cuore
Un concetto antico,quello della follia come “divina”,chi è folle è toccato dagli Dei…Bella e profonda poesia.👏👏
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Credo proprio Vanna che tu dica qualcosa di estremamente reale.
La follia può essere un viaggio in cui si guardano allo specchio le orme lasciate nella neve.
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