Pagine bianche

Le pagine non scritte – di Gigliola Franceschini

Foto di DarkmoonArt_de da Pixabay

.Il due ottobre di un anno lontano: quindici anni, tanta allegria e tanti regali. Uno particolarmente gradito, un grosso quaderno con la copertina  di tela colorata con piccoli fiori, un lucchetto a chiudere ed una piccola chiave dorata. Un diario dato cosi’ , spoglio di incarti e fiocchi, come piace a me ricevere i doni. Lo aprii quando rimasi sola dopo un pomeriggio passato a fare merenda sotto il pergolato dell’orto con gli amici piu’ vicini. Pensavo ad uno di quei diari che riportano in ogni pagina una frase celebre, una citazione… niente di tutto questo. Mi si aprirono candide di un bianco assoluto le pagine sottili, tante pagine lievi come nuvole, un invito alla mia voglia di condividere pensieri e sensazioni, voglia di futuro e sentimenti nascenti. Mi proposi di scrivere e confidarmi, gioire e rattristarmi con quel nuovo amico. Non lo feci mai. Aprivo spesso il diario, mi soffermavo in attesa davanti alle pagine bianche e non mi decidevo a violare quel tacito invito, pensavo a lungo e scrivevo nella mia mente le prime delusioni, un successo inaspettato, progetti di vita e sentimenti che nascevano e si spegnevano presto. Cosi’ sono passati gli anni, il diario sara’ nascosto da qualche parte, forse tra i libri di scuola, le pagine saranno certamente ingiallite. Non desidero riaprirlo ora che tutto o quasi e’ gia’ passato. Basta il ricordo di un giorno lontano di pagine vergini. In un certo modo ho scritto le fasi della mia vita come i capitoli di un diario mai realizzato. Ho raccolto tutto dentro di me conservando memorie e immagini. Era un due ottobre di tanti anni lontani, quindici anni, un diario per una vita appena in cammino, lungo non sapevo quanto, pagine bianche da riempire forse mai.

Bianca follia

Celebrazione della Follia ( Follia Bianca) – di Vanna Bigazzi

La follia è divina, perfetta e ideale,

non sa di compromessi,

non conosce il male.

L’astrarsi è una difesa,

per non sentir dolore.

Si rifugia in un mondo virtuale:

Iperuranio a sublimar ferite…

Beata, si eleva da terra

e vola, vola in alto

per non dover sfidare.

E’ beata nelle più tristi condizioni:

il corpo non siste,

è priva di emozioni.

Se la ferocia umana

Incontra il delicato,

proietta su di lei

ogni ombra, ogni peccato.

Allor l’indifferenza…

Il corpo non esiste,

nell’assenza dei sensi,

a piedi nudi, il senno se n’è andato.

E’ entrato in un’altra dimensione,

di fissità, di non belligeranza.

Inattaccabile, lontana dal fragore,

lei ride e piange

quando lo decide.

La follia, incapace di tradire,

non è tradita,

se offesa si dilegua:

fallaci sassi in chiare acque di mare.

La follia è pura, non conosce inganno,

vergine bianca,

con sacro, eterno rito,

immòla solo l’io, mai l’anima ed il cuore

Bianco solitudine

Dimensione bianca – di Vanna Bigazzi

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Negli stati di conflitto, il silenzio interiore ci è di aiuto, crea lo spazio necessario per far nascere una terza dimensione che non conosce costrizioni, luoghi comuni, false sicurezze e nella sua bianca purezza rimane luogo libero. Momenti mentali che proiettano noi stessi nella totalità. Pensieri astratti che però hanno il potere di indicarti un orientamento. Sono liberi dal ricordo, dalle passioni, non sono il riflesso di niente perché chi vi si trova è dentro la più bianca solitudine.

Consigli di lettura

U malo tiempo – di Stefano Salmoria

Un’opera prima, un debutto che ci apre una storia sullo sfondo di una Sicilia calda di sole e di segreti. Un suicidio sullo sfondo di un mare troppo bello per pensare alla morte, il brivido di un triller non previsto in uno scorrere di vita apparentemente anonimo. Intorno rapide pennellate di sentimenti e ricordi appena sussurrati.

Una lettura che tiene compagnia e mantiene l’attenzione accesa dalla prima all’ultima parola…..