Una nuova avventura del Commissario Grintolin – di Carla Faggi, Luca Di Volo e Vanna Bigazzi
Il commissario Grintolin, mani dietro alla schiena, testa bassa, girava nel suo ufficio da destra a manca e da manca a destra. Pensava e pensava ma non riusciva a dare un senso alla giornata. Il periodo natalizio gli metteva malumore, almeno ci fosse un bel caso da risolvere, un delitto, una rapina, anche un furterello basterebbe, invece sembravano tutti buoni, tutti bravi. Calma piatta. L’ispettore Scrupoloso Antonio non era da meno. Una noia mortale, non si poteva certo richiedere la consulenza della dottoressa Vann Big per uno scippo o un litigio tra vicini. Il Natale si avvicina, che farà la biondissima dottoressa, passerà dal commissariato a farci gli auguri? E quel borioso del prof De Vol sarà ancora in zona? O sarà, spero, partito? Pensò con poca simpatia Scrupoloso.
A interrompere i loro pensieri ci pensò il telefono.
-Proonto! Gridò Grintolin (Carla)
-Pronto, Commissario Grintolin?-
-Si, chi parla?-
-Non mi riconosce? Sono la Dottoressa Vann Big…-
Oh carissima, che piacere sentirla, mi dica…-
-Ricorda l’ira della nostra Maga, quando ci ha scaraventato addosso le tre palle?
-Certo e chi lo dimenticherebbe?-
-Bene, mi sono accorta che mentre le scagliava, qualcosa le era caduta per terra. Per quanto sconvolta, la raccolsi e la misi in tasca, riservandomi di riconsegnargliela appena finito l’uragano.
Ed è per questo che, stamani, essendomene poi scordata, dopo quel trambusto che non le nascondo mi aveva un po’ turbata, l’ho ritrovata, impigliata ad un guanto, in uno degli scomparti del mio palteau. E’ un bracciale, non di grande valore, credo, di quelli in argentone, come usavano una volta, con quei grossi ciondoli lavorati e pietre in mezzo, non so se li ha presenti…
-Dottoressa, a me dei ciondoli non interessa un bel niente, proceda…-
-Ebbene sono passata da casa della Maga per restituirglielo…-
-E allora?-
-Mi ha aperto una vecchia megera, qualificatasi come sua domestica; che dire… se dovessi compararla a qualcuno, direi simile alla strega di Biancaneve, ha presente, Commissario, la strega di Biancaneve? Quella orrenda, bitorzoluta, con quel cappuccio nero in testa?-
-Mi perdoni Dottoressa, ma per quanta simpatia io nutra nei suoi confronti, sinceramente a me della strega di Biancaneve non interessa assolutamente niente, vada avanti per favore, sia meno prolissa…-
-Prolissa? Ma come si permette, io la sto mettendo al corrente di fatti importanti e lei mi dà di prolissa, che poi, questa parola non mi è per niente simpatica, avrebbe potuto dire, meno loquace, che so, oppure potrei concederle, un po’ verbosa, ma prolissa…-
A Grintolin strabuzzavano gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia che provava, ma si tratteneva, mordendosi l’indice della mano libera dalla cornetta, per non sbottare, del resto aveva sognato un incontro, a cena, con lei, così fascinosa e sinuosa e…
Modulando la voce con il tono più garbato che riuscisse a simulare, proseguì:
-Carissima, ho un caso che mi attende, la prego, concluda, gentilmente…-
-La chiamo per questo: ecco, la strega di Biancaneve mi ha detto che la Signora Maga non era in casa: di primo mattino se ne era andata con tre loschi figuri, incappucciati anch’essi, che erano venuti a prenderla per condurla nell’Aldilà, dove la attendevano anime inquiete che avevano urgente bisogno di una Medium per risolvere le loro angosce. Da quel momento non la aveva più sentita né vista ed era molto preoccupata.-
-Incappucciati? Anime inquiete? Aldilà?- Urlava Grintolin, ci vuole ma una denuncia di scomparsa, sono allibito, da questo marasma non se ne esce. Luc de Vol! Ci vuole ancora lui, non sarà partito! Luc de Vol, Luc de Vol, mi scusi, la devo lasciare, telefono subito all’Hotel dove albergava, per sentire, se, per caso, riesco ancora ad acchiapparlo… Ci vediamo Dottoressa, ci vediamo…- (Vanna)
Il telefono aveva squillato a lungo nella camera d’albergo del professore…scuotendolo dall’immersione in pensieri non proprio entusiasmanti..
Già..il nostro prof…ecc. ecc..stava facendo un bilancio delle sue ultime vicende..e ancora una volta gli sembrava parecchio in perdita..Sì,l’Università di Milano gli aveva affidato una serie di conferenze ,e un incarico di consulente ,e il rettore della sua Università, a Timisoara, gli aveva benignamente concesso un anno sabbatico. Così avrebbe potuto frequentare ancora quel paese che gli aveva suscitato una specie di attrazione fatale…difficile da definire..forse perché trovare in un ambiente abbastanza ristretto personalità così spiccate ..tutte concentrate lì..lo aveva ..sì..la parola giusta era “affascinato”..
Una soprattutto gli balzava davanti..la dottoressa Vanna Big.No..il motivo non è quello che i nostri maliziosi lettori avranno pensato subito..Sì..era una bella figliola..su questo non c’erano dubbi..ma quello che lo attirava era ,come dire..l’intelligenza..l’apertura mentale dimostrata nell’ultimo caso..
Forse..forse in quel corpo leggiadro albergava una mente simile alla sua..
E sperava di aver trovato finalmente qualcuno da unire al ristretto gruppo di quelli che non ascoltavano le sue lezioni per essere solamente introdotti nel mondo misterico, nell’esoterismo..
Pochi avevano capito che lui era solo, e solamente , uno scienziato…un medico un po’ eretico, è vero..ma anche Freud lo era stato, prima che alla fine lo capissero..Ed era sicuro che la bella Vanna Big non credesse alle favole e al soprannaturale più di quanto ci credesse lui..E poi c’era la Bella Maga..e anche di lei, avrebbe giurato che nei suoi esorcismi non ci credesse per nulla …però era bella..accidenti a lei..E il bravo Scrupoloso Antonio…dove lo mettiamo?! E poi c’era il Grintolin..
Fu a questo punto che il prof. decise di rispondere al telefono..se avesse saputo “chi” era…ma ormai aveva detto pronto…e quando sentì proprio la voce di Grintolin si sarebbe mangiato la mano..ma ormai era fatta…
Non gli rimase altro da fare se non ascoltarne la voce sempre parecchi decibel al disopra del normale..
Però dopo qualche minuto potè ricredersi…Il caso era interessante..ma che diavolo succedeva in quel paesino ai confini del mondo?!
La fiamma della curiosità si accese crudele , senza lasciargli altro che l’insopprimibile voglia di correre laggiù…
La Bella Maga..e chi l’avrebbe detto..?!E poi avrebbe rivisto l’altrettanto bella Vanna Big..forse sua sorella in spirito..
E questo gli mise le ali ai piedi.. (Luca)
-Portate qui la megera bitorzoluta che dobbiamo interrogarla!
-Chi? Chi devo portare qui, signor commissario? Chiese titubante ed esterrefatto Scrupoloso Antonio.
-Ma sii! Lei, la custode della maga , quella che ha visto tutto!
-Ah! la testimone del rapimento!
– Si , lei, portala qui ed interrogala, poi indaga sul passato della Tre Palle, la maga, voglio sapere tutto, età, fidanzati, interessi, che ambienti frequenta…-
-Immagino voglia sapere anche se ha dei precedenti penali, il suo conto bancario, cosa pensano di lei i vicini, e se…
-Si, si! vedi te, cerca tutto quello che ti viene in mente , poi fammelo sapere. Io nel frattempo parlerò con la dottoressina sexy!
-Se vuole ci posso parlare io con la dottoressa Vann Big, vorrei esporle la mia teoria sulla questione delle tombe profanate qualche giorno fa al cimitero comunale, non vorrei c’entrasse qualcosa con le anime perdute di cui parlavano i due loschi che hanno rapito la maga.
-Ho detto che ci parlo io e basta, tu hai molte altre cose da fare! E si, gli esporrò la teoria delle tombe profanate, si, si! Che bella idea che ho avuto! Le mie celluline grigie non credono nelle coincidenze!
L’ispettore Scrupoloso Antonio uscì dalla stanza con la coda tra le gambe, e solo dopo aver chiuso la porta, imprecò contro se stesso e alla propria stupidità, non avrebbe dovuto anticipare al commissario Grintolin la sua teoria, ma farlo solo in presenza della dottoressa, così la bella bionda avrebbe capito quanto era capace e quanto valeva!
Nel frattempo il commissario venne a sapere che qualche ora fa presso il cimitero era stata ritrovato un foulard con delle iniziali ricamate, elle emme ti pi. Ci pensò un po’ e poi urlo: La Maga Tre Palle! Era suo il foulard! E’ stata portata al cimitero, magari sarà chiusa in qualche cripta! (Carla)
Lo Scrupoloso Antonio si attivò immediatamente per eseguire i comandi di Grintolin ma la curiosità di entrare in possesso delle informazioni sulla Maga, prese il sopravvento, per cui inviò due subalterni a prelevare la megera bitorzoluta e iniziò subito le indagini. Per quello che poté, si mosse in prima persona, per altre cose, in particolare le dicerie dei vicini, si avvalse di un bravo investigatore con il quale altre volte aveva collaborato. Si trovava dunque seduto alla sua scrivania davanti a diversi incartamenti che contenevano tali ragguagli. Si sentiva nervoso, troppe cose dovevano essere prese in considerazione.
-Dunque vediamo, allora, la signora in questione ha cinquant’anni, però, ne dimostra di meno! Frequenta ambienti di diverso tipo, più o meno altolocati, probabilmente inviti di clienti che è riuscita a plagiare con le sue sedute spiritiche e la sua cartomanzia. Risultano i signori Rossi cui è deceduto il pappagallo parlante, quello che, istruito dal marito, aveva imparato a corteggiare la moglie con parole complimentose a dispetto della sua inconfutabile bruttura. La mancanza di questo caro amico aveva indotto la donna a recarsi dalla Maga, marito consenziente, il quale, neanche con gli argani riusciva a tirar fuori dalla bocca un salamelecco per rendere felice la sua sposa, sfruttando ovviamente la loquace predisposizione del Cracatua. Fino a questi minimi dettagli si sono dunque spinte le informazioni!- Pensò lo Scrupoloso. La signora Rossi voleva comunicare con il suo amore defunto. Risultava anche che la Maga frequentasse salotti mondani nei quali era richiestissima perché riusciva a intrattenere brillantemente signore e signori attraverso la lettura delle carte.
-E incontri, amanti? – Pensò ancora lo Scrupoloso.
-In tutti questi salotti avrà pur trovato qualche spasimante… vediamo, vediamo…-
Rovistò ancora un po’ fra gli incartamenti e…
-Ecco, le voci dei vicini, queste sono interessanti! “Vox populi, vox dei…”.
-Si dice che la bella divinatrice abbia il potere di trasformare gli uomini in porci, questa l’ho già sentita…- rifletteva lo Scrupoloso Antonio che, in quanto a cultura, lasciava un po’ a desiderare.
-Ma in che modo farebbe? – Si chiese stupito. Frugando ancora negli indizi- Pare che abbia trasformato diversi giovani uomini, rispettabili, per sane abitudini, in individui viziosi, corrotti, con attitudini poco igieniche… Mah, quanti poteri questa Maga-
Personalmente aveva potuto accedere al suo conto bancario, aveva analizzato i movimenti nell’arco degli ultimi cinque anni, altro che tre palle… Aveva scoperto un fatto sensazionale, provate a indovinare da dove provenivano regolari bonifici di cifre talmente alte da meritare un’indagine fiscale, provenivano dalla TRANSILVANIA… e chi era il mittente? Potete immaginarlo.
-La faccenda si fa veramente intricata… e questo non basta, dal Casellario Giudiziario risulta che la maliarda fattucchiera è stata più volte incriminata per truffa. Vediamo meglio… si, ha approfittato di poveri creduloni per estorcere denaro, ha predetto loro disgrazie se non si fossero sottoposti a magici rituali che avrebbero esorcizzato il pericolo. Insomma “chi più ne ha, più ne metta”- Esclamò esasperato lo Scrupoloso Antonio. (Vanna)
Sulle ali della sua insaziabile curiosità il nostro prof. aveva finalmente rimesso piede in quel paesino ..paesino..?! Dal suo punto di vista era una specie di “caput mundi”…in quel posto, in fondo ad una valle senza uscita, sembravano concentrarsi i fenomeni più sconcertanti e oscuri della sua esperienza…E c’era una mente dietro questo..ne era sicurissimo…forse non una mente sola..chissà..una pecie di Spectre?! Rise di sé stesso…il complottismo non gli apparteneva proprio..
Rimuginando su queste amenità, comunque , era arrivato alla sede del Commissariato.
Fu introdotto subito nell’ufficio di Grintolin….ma, appena entrato si accorse subito che qualcosa non andava..
Già…quell’accoglienza non era davvero quel che si aspettava…Grintolin non era un tipo cordiale, ma Scrupoloso Antonio..
E lo stavano aspettando tutti e due il Commissario seduto rigido e austero..e il suo aiutante in piedi..braccia conserte..espressione seria..e anche un po’ triste..
Il prof. si avanzò con grande lentezza…Mamma mia..mi ricordano i giudici dell’Areopago..ma che avrò fatto?!
Fingendo uno stentato sorriso balbettò: ”Buongiorno…c’è qualche novità..?!”..Ma se non sapeva ancora nulla..solo che quell’atmosfera di gelo l’aveva sconvolto..
“Novitàààà?!” il solito urlo del Grintolin…”Novitààà?! Guardi qui ,illlustre prof…guardi , guardi..” E sbatacchiò sulla scrvania un pacco di fogli..
Il prof. si avvicinò..guardò e riguardò quei documenti…dovette mettersi a sedere ..e impallidì…”Makkekkazzz…(veramente lui lo disse in rumeno ,questa è solo la traduzione..).
Alzò gli occhi sul Commissario..”Ma lei ci crede ,commissario..?!” Ma vide subito che lui ci credeva, eccome..
Allora cercò di cambiare strategia..andando sui fatti..
“Commissario..questi bonifici..lo vedo anch’io..partono da Timisoara..a mio nome..Ma guardi bene..questo non è il mio conto a quella Banca..si informi..”
Altro urlo del Grintolin..”Ma mi prende per stupido?!..Certo che ho controllato..Ma questo non vuol dir nulla..proprio nulla..lei avrà avuto di sicuro un conto corrente segreto per le sue losche imprese..”
“Qui..in Italia…?!
“Ma sua madre era Italiana..di un posto…non lontano da qui ,no?!”
“E allora..?!”
“ E alloora , caro il mio prof…lei questi posti li conosceva fin da bambino…ed è quasi coetaneo della Maga …e forse la conosceva, noo?!”
“Ma se l’ho vista poco tempo fa per la prima volta..”
Ma il Commissario non ne voleva sapere…un mastino..addentata la preda…
E il prof.si sentì proprio in preda di quell’urlatore ….Si voltò verso il bravo Scrupoloso Antonio , sperando che almeno lui…Ma quello rimaneva impassibile..E con grande amarezza il prof.si spiegò anche il perché…”Eh già..che il tuo rivale per la bella Vann Big passi qualche guaio..non ti dispiace,eh?! Maledetto sbirro…”
Una situazione pericolosa per il famoso prof. Tanto più pericolosa perché, in realtà, quei bonifici li aveva fatti proprio lui…Avesse potuto parlare..
Ma non poteva.Il dramma era tutto qui.In questa storia erano coinvolte realtà molto più critiche di quel che pensava il Grintolin e il suo tirapiedi ..Scrupoloso…che da quel momento aveva ribattezzato “lo Scrofoloso Antonio”..e ben gli stava..
Venne quindi a più miti consigli…quel Grintolin era un urlatore..ma non era uno stupido. Poteva ancora giocare qualche carta. Dicendo e non dicendo..mezza verità per volta..
Quando parlò disse così: ”Commissario..ammetto di non averle detto tutta la verità..ma, mi creda…le sto facendo un favore..a tempo debito avrà tutto chiaro..glielo dico sul mio onore…a cui tengo moltissimo, anche se questo suo assistente…sì, anche se questo suo assistente storce la bocca..E mi permetta di collaborare alle indagini..non se ne pentirà..glielo potrei giurare, ma non voglio farlo..Si fidi di me..non chiedo altro.. Mi crede se le dico che in questo caso che sembra una sequenza di pagliacciate di pessimo gusto ci sono cose..personaggi..che lei neanche sospetta…”
Scrupoloso si aspettava con ansia che il Grintolin come minimo lo arrestasse per reticenza….ma ci rimase male..
Già perché il rozzo Commissario sembrò ammansirsi..Guardò fisso il prof negli occhi rombando: ”Per ora..solo per ora caro prof. spero non mi deluda…se no” e fece udire un tintinnio di manette….
De Vol non diede a vedere nessuna reazione, anche se..insomma..se la stava facendo sotto…
Così cominciò: ”Come la vedo io il punto centrale è il rapimento della Maga tre palle….Un vero rapimento..?! E perché?! E se lei fosse stata d’accordo?! E quegli uomini incappucciati che l’hanno presa…ha fatto resistenza?! Si dovrebbe chiarirlo riascoltando la vecchia bitorzoluta..”
Il Commissario proseguì: ”E quelle tombe scoperchiate..?! E il foulard della maga trovato proprio lì? Ce l’avesse messo lei per darci..non so ..un segnale…”
Tutti tacquero….il silenzio si fece opprimente…Ognuno dei tre rimuginava pensieri e faceva ipotesi ..sembrava sentir confricare le rispettive meningi..su Topolino l’avrebbero descritto con un fumetto: ”Mumble, mumble…” tipo ispettore Basettoni.. (Luca)
Grintolin era perplesso, il suo istinto gli suggeriva di avere fiducia in De Vol ma non riusciva a capire a cosa si riferisse il professore nel suo alludere a….quando Scrupoloso per la furia di entrare quasi non bussò e ansimando lo inondò di parole, fogli e documenti.
-Antonioooo, ma che modi! Lo sai che…
-Commissario, commissario, lo vede, lo vede, qui c’è tutto…si capisce tutto…ecco…ecco…
-Calmati e spiegami
-Ecco commissario, mi sono permesso di indagare meglio sul professor Luc De Vol, non mi fidavo molto quindi…
-Ok, ok prosegui…
-Una mia carissima amica, collega che lavora per i servizi segreti,mi ha rivelato in maniera del tutto confidenziale che il De Vol non è per loro un nome nuovo ma anzi, nel passato hanno avuto bisogno della sua collaborazione per diversi casi. Le ho chiesto anche se aveva sentito parlare della signora La Maga Tre Palle. Mi ha risposto top segret ed ha cambiato discorso.
-Bravo Antonio, scrupoloso come sempre…però bisogna saperne di più. Controlliamo meglio nell’abitazione della Maga e parla di nuovo e questa volta personalmente con la Signora La Megera Bitorsoluta.
-Provvederò Commissario.
Entrare nella villetta della Maga per l’ispettore Scrupoloso fu come entrare in un labirinto, c’erano file di libri accatastati che per prendere l’ultimo si doveva essere esperti di scalate, interi scaffali pieni di alambicchi e ampolle che sembravano muri di cristallo, al centro un grande calderone che tanto ricordava riti magici. Nonostante i brividi di paura l’ispettore coraggiosamente ma con cautela si avvicinò al grande calderone. Tirò però un sospiro di sollievo quando scoprì che era solo un braciere per scaldare la stanza, c’erano infatti ancora piccoli pezzi di legna bruciata e della cenere, nulla di più, solo uno strano anello semicarbonizzato e qualche documento semidistrutto, nulla di più. Nulla di più? Pensò lo Scrupoloso, ma girandosi di scatto fece cadere un tavolino pieno di fogli, notò tra questi degli strani simboli e delle sigle che non conosceva, gli stessi simboli che erano ben evidenti nell’anello e nei fogli anneriti che erano dentro il braciere. Li raccolse, li imbustò meticolosamente per portarli dal Commissario e nel frattempo si diresse presso l’abitazione della signora Bitorsoluta per interrogarla di nuovo. (Carla)
Il prof De Vol era triste. Tristezza…almeno lui la chiamava così..Non gli capitava spesso..ma quando succedeva..un vero disastro ..
Stormi di pipistrelli neri..in una notte nera…sullo sfondo di nere montagne coperte di boschi neri…come quelli della sua Transilvania… con le sue leggende ..nere anche loro..che poi tanto leggende non erano..
Si affacciò alla finestra della camera..e anche quel bosco che sembrava incombere sull’abitato…un’ombra scura..più scura della notte…con i suoi inviolabili e misteriosi recessi..Cosa ci si nascondeva?!Perchè era lì che avevano portato la bella Maga..Se era sempre viva..
Si stese sul letto …la Bella Maga..lì l’avevano soprannominata la Maga Tre Palle..
Ma lui la conosceva bene..l’aveva incontrata molti anni prima..all’Università di Timisoara…stava cercando un lavoro..qualunque lavoro…E lui l’aveva accolta volentieri,c’era un posto libero di dattilografa .Le fece dare quel posto..forse perché anche lei era Italiana, come sua madre..
Aveva un passato burrascoso..lo si intuiva più dai suoi silenzi che dal suo dire..aveva fatto mille mestieri..forse anche quello di prostituta ..non se ne sarebbe meravigliato..
Però era sveglia,intelligente,intuitiva…capiva anche senza bisogno di spiegazioni..E fu così che un giorno le aveva parlato del suo “vero” lavoro..e l’aveva fatta assumere dai servizi dell’UE come suo contatto nei paesi operativi..
Ed era stato proprio lui a mandarla in quel paesetto sperduto ,sovvenzionandola con pingui bonifici..,anche se col lavoretto che si era scelto non ne avrebbe avuto bisogno .Un lavoro adattissimo a lei e che oltre a fornirle un’ottima copertura le dava il modo di avere un mucchio di informazioni da quei gonzi dei suoi clienti..
E ora lei era chissà dove..,forse non era neppure viva..Aveva visto qualcosa ..o qualcuno che non avrebbe dovuto?!Ma un’agente così smaliziata non poteva essersi fatta scoprire così..
Era tutta colpa sua..non se ne dava pace..il senso di colpa lo stava tormentando ..Doveva ritrovarla,viva o morta..ad ogni costo..
Forse aveva fatto male a non dire al Commissario tutto quello che sapeva..nascondere informazioni alla Polizia era un reato..ma era troppo pericoloso..se in quella storia c’entravano quelli che sospettava..c’era pericolo anche a respirare..
Però doveva fare qualcosa..impossibile stare a guardare Grintolin e i suoi brancolare nel buio..lo doveva alla sua protetta e al suo ego professionale..nonchè al suo senso di giustizia..
Ma per un ‘impresa tanto rischiosa avrebbe dovuto consultare il capo delle operazioni dei servizi della UE…proprio quello che lo aveva incaricato delle indagini su quello strano traffico di uranio che spariva e poi ricompariva in Iran…e su quel traffico di valuta,ancora più sinistro,con la vicina Svizzera..E tutti i rapporti si focalizzavano su quel paesino..Perchè?!La risposta era facile..proprio il suo assoluto anonimato l’aveva protetto finora.nonchè l’estrema vicinanza col confine Svizzero…e l’incredibile superstizione dei suoi abitanti..
Le conosceva bene quelle superstizioni..quante volte sua madre ,che era nata in un posto non lontano da lì ,l’aveva tenuto sveglio nel raccontargliele,mentre lui spalancava gli occhi terrorizzato e affascinato nello stesso tempo…
La telefonata del Commissario fu una scossa elettrica che lo fece ripiombare di colpo nella realtà…La solita vociaccia:”Professore ..venga subito al Commissariato…ci sono novità e ci serve lei..ma subito,capitoooo?!”E aveva riattaccato, come al solito..
Il Commissario non poteva saperlo,ma se non gliel’avesse chiesto ,ci sarebbe andato lui dalla polizia..Senza nemmeno accorgersene aveva deciso di dire tutto quello che sapeva..oddio..non proprio “tutto”..c’erano dei nomi impronunciabili..solo quello che serviva per ritrovare la sua agente..il resto sarebbe venuto da sé.
Al Commissariato ci arrivò di corsa,infilandosi nell’ufficio dove Grintolin e lo Scrofoloso lo stavano aspettando.
Sui loro volti si manifestava uno strano miscuglio di espressioni..stupore,ansia..e anche..come dire..disperazione?!
Ma il Commissario non lo fece quasi entrare perché sbattè subito sul tavolo un fascio di carte insieme a ..qualcosa..un anello?!
De Vol si avvicinò per guardare meglio..mentre il la solita voce roboante diceva:”Professore,guardi bene..soprattutto quest’anello..si concentri su questo simbolo..è stato trovato nello studio della Maga,e sospettiamo appartenesse ad uno dei rapitori…l’ha mai visto prima..e non ci nasconda nulla..capitooo?!”
Il professore guardò il sigillo..poi il Commissario..poi ancora il sigillo…e impallidì..Aveva visto giusto,allora..
Si mise comodo sulla sedia, allungando le gambe “Caro Grintolin..faccia venire subito quella bella dottoressa..”
“La Van Big..?!”
“Sì..proprio lei…forse ci potrà dare una mano..quando sarà arrivata le dirò tutto quello che so….e che Dio ci aiuti..” (Luca)
Dopo poco, sollecita e prestante, giunse Vann Big- Cos’altro c’è di nuovo…- rifletteva. Appena entrata catturò gli sguardi dei tre uomini, per quanto preoccupati e desiderosi di un suo parere. Grintolin con fare saccente espose la questione, con occhiate di diffidenza nei confronti del Professore
-Vede Dottoressa, queste iniziali? Secondo noi il nostro scienziato ne sa qualcosa…
Luc de Vol capì che era arrivato il momento di raccontare tutto, si fece coraggio e le parole fluirono irrefrenabili sul grande mistero. I due Poliziotti e la Psicologa rimasero di stucco ma le tensioni contro Luc de Vol si andavano allentando pian piano, via via che procedeva nel suo racconto. Come poter fronteggiare quella madornale situazione? Rimasero tutti, a lungo, pensosi.
-Ci vorrebbe un evento shock- propose Vann Big
-Un evento che spaventi questi delinquenti, sempre che sia possibile spaventarli! In questo modo si fermerebbero, quanto meno si frenerebbero e potremmo indurli anche a rivelare che fine abbia fatto la Maga!- Esclamò Luc de Vol che continuava a sentirsi estremamente colpevole nei confronti di quella, in fondo amica, che aveva aiutata ed ingaggiata fin dai tempi della loro gioventù.
-Dal momento che il bosco, pare sia, il loro punto focale che tiene lontane le persone del paese, superstiziose come sono, dovremmo agire lì- continuò il Professore. Vann Big venne come rapita da un’illuminazione folgorante.
-Li batteremo con le loro stesse armi, quelle della paura…- Ai tre si spalancarono occhi ed orecchie.
-Dovremmo inscenare una tremenda, allucinante cavalcata infernale, con fuochi, fiamme e demoni assatanati che cavalcano, corrono, danzano, imprecano, bestemmiano, sfrondando alberi con sciabole e creando, al loro passaggio, fossi e terra bruciata…-
-Entusiasmante questa ipotesi!- Urlò Grintolin che sembrava anch’egli indemoniato per l’eccitazione. Lo Scrupoloso Antonio già si prefigurava la bella Vann Big, come un’amazzone sul suo cavallo nero scalpitante che, armata di una potente frusta, flagellava diavoli e animali cornuti senza pietà. Luc de Vol invece faceva lavorare la ragione e pensava all’effetto e all’esito che tale messinscena avrebbe potuto realmente produrre. Le iniziali sull’anello vennero decifrate poi dal Professore: NYM stava per ‘ndrangheta, YAKUZA, mafia, terribile sigla.
-Ma dove siamo capitati- sibilò Grintolin scoraggiato, non potremo farcela contro queste forze del male; Scrupoloso, vai in paese e inizia a diffondere, con la dovuta astuzia che tu possiedi, la voce di una probabile cavalcata infernale nel bosco, in modo che giunga alle orecchie dei malviventi. Dovremmo però agire con sollecitudine, non dobbiamo permettere loro di organizzarsi. Vanno trovate persone all’uopo, via sbrighiamoci, non c’è tempo da perdere… (Vanna)
Così si realizzò
lo strabiliante piano.
Cavalieri oscuri e amazzoni,
con false armi in mano,
metteano in scena un sogno
che pari non avrà.
Il bosco ardea di fiamme,
tizzoni incandescenti,
uscivan fuori diavoli
con corna e aguzzi denti.
Ma animi incendiati cercavano costanti,
le carezze del fuoco,
le passioni degli amanti:
Antonio innamorato inseguiva la sua bella
e il cuor dello scienziato piangeva la sua stella:
“La Maga, ahimè smarrita,
ancor la devo amare!”
Nei vortici del vento non smette di sperare.
Così, cari lettori, il giallo non finì,
rimane a voi il piacere, sognar le conclusioni,
ognuno a sua maniera,
come il suo cuor comanda,
cerchi una soluzione
alla fatal leggenda.