Spelacchio – di Gabriella Crisafulli

Era nascosto in alto lungo il viale del Passato, angolo piazza del Dimenticatoio.
Si era rifugiato tra polvere, fantasmi e sogni perduti.
Era da tanto che si trovava là e non c’era nessuno che lo andasse a cercare.
C’era voluto del tempo per riesumarlo e dargli nuova vita: scale gigantesche, trasporti speciali e mille scatoloni alla rinfusa.
Appena tirato fuori non ce la faceva a reggersi in piedi e qualcuno proponeva interventi radicali.
Ma poi, alla meno peggio, era riuscito a stare in equilibrio ed a protendere le braccia verso i suoi spettatori.
Sembrava messo male davvero: pencolava da tutte le parti e appariva proprio sgraziato.
Ma mentre veniva aperta scatola dopo scatola c’era una piccola Trilli che creava uno scenario magico di palle, nastri e strisce che con i loro colori, lustrini, ori e argenti avevano ricreato uno spettacolo incantato.
E così Spelacchio era tornato nella sua casa a far vibrare l’aria di festa che sembrava perduta per sempre ritornando ad occupare il suo posto da albero di Natale.
Ognuno ha il suo ruolo, nel lavoro, in famiglia, nella vita, spesso recitiamo male,a volte meglio, repliche sempre…il tuo nome è sul cartellone oggi tu ed il tuo albero….
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