Dalla tragedia alla commedia – di Gigliola Franceschini

Mi sembrerebbe giusto dare al personaggio di Giulietta la possibilita’ di scegliere il suo futuro. Uscire dall’intrigo malefico di vendette e beghe familiari e imboccare la strada del quieto vivere e del buonsenso. Giulietta deve avere la possibilita’ di realizzare la sua vita e per farlo deve vivere, perché da morta avrebbe avuto poche scelte!
“Caro Romeo, ti parlo a cuore aperto, non ho alcuna voglia di diventare un personaggio tragico, sono giovane e anche bellina, modestamente, voglio uscire da questo ginepraio di lotte e odio permanenti e levarmi da questo pericolo continuo. Ci ho pensato ed ho scelto di vivere. Questa cotta giovanile ci passera’ e avremo altre vite, tranquille e normali. A suo tempo avro’ una famiglia mia e se non sara’ il grande amore, mi consolera’ il fatto di essere viva e vegeta, di non avere a che fare con beveroni strani, frati compiacenti, nutrici ruffiane. Saro’ una persona normale. Anche per te sara’ meglio, te ne convincerai quando ti guarderai intorno, ne volano tante di passere in cielo, c’è solo da scegliere! E ti do un consiglio, la prossima volta trovati una che abiti a pianterreno cosi’ non correrai il rischio di romperti l’osso del collo come hai fatto con me per arrampicarti fino al mio verone. Verone! Direi terrazzino un po’ scortecciato ed anche poco sicuro quando mi raggiunge quella cicciona della nutrice. Ora mi ritiro perche’ l’aria è troppo fresca. Ho fatto la mia scelta, sono uscita dalla tragedia per entrare nella commedia”.
Forse avremo perso un grande capolavoro ma avremo acquistato un pizzico di buonumore e qualche risata. E la vita continua tra lacrime e sorrisi.
Quando l’umorismo diventa maestrìa…breve, ottimista, divertente, non chiedo di più, non voglio di più
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Brava! Ottimo spunto, mi hai stimolata per la mia storia. Grazie
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