La foto 1 di Gigliola

La grotta delle streghe – di Gigliola Franceschini

(ispirato ad un fatto realmente accaduto)    

  

                     Il gruppo di amici si era preparato per tempo a quella spedizione; dovevano cercare e filmare la presenza di particolari piante rare e fare una relazione in merito. Il loro professore aveva dato questo compito come un lavoro prima della tesi finale e I ragazzi avevano accettato con entusiasmo e avevano scelto il luogo che si riteneva piu’ probabile per I loro reperti. Si erano arrangiati in una baita fino dalla sera precedente e alle prime luci dell’alba erano partiti, equipaggiati di tutto punto. Il bosco non era molto folto, piuttosto arbusti ed erbe varie, qualche albero sempreverde e molti massi. Marco era il piu’ attento dei cinque, appassionato di botanica, viveva questa materia con grande zelo ed era meticoloso e instancabile.ma ora Marco non rispondeva. Si erano accordati di darsi una voce ogni tanto , per tenersi in contatto, ma col passare delle ore si erano talmente allontanati che era quasi impossibile sentirsi. Ognuno era rifornito di cibo e cosi’ continuarono la ricerca in quella terra sconosciuta, fino al calare del sole. Quando si resero conto che Marco non rientrava, non si allarmarono subito, lo conoscevano, se aveva trovato qualcosa di interessante, si sarebbe estraniato da tutto per poi riapparire magari stanco ma soddisfatto. Quando il buio calo’  rientrarono alla baita e chiesero consiglio al padrone che allerto’ il soccorso alpino, ma fino al mattino dopo non si poteva fare niente. Diceva pero’ che nella zona non c’erano punti particolarmente pericolosi, forse il ragazzo si era allontanato troppo ed aveva deciso di non avventurarsi di notte. Lo cercarono per tutto il giorno seguente ma di Marco, nessuna traccia. I ragazzi non si davano pace, Marco non era spericolato, non poteva aver fatto imprudenze. Parlavano tra di loro in attesa che passasse la seconda notte. In un angolo dello stanzone che faceva da cucina e da soggiorno sedeva un vecchio silenzioso che non aveva detto una parola, ad  un tratto disse che una traccia ci poteva essere ma non nella zona che era stata ripetutamente battuta, ma piu’ lontano, oltre il limite della vegetazione. Troppo lontano, pensarono I ragazzi, ma lui racconto’ che quando era giovane, si narrava di una grotta misteriosa che affiorava tra gli sterpi, nascosta dalle erbe del sottobosco, dove si diceva fossero sparite alcune persone. Era detta la grotta delle streghe, mai considerata veramente e forse frutto di leggende di montagna. Bisognava camminare molto prima di arrivare in quella zona povera di interesse e dimenticata da tutti. Un leggero avvallamento del manto erboso, coperto da rovi e arbusti sempreverdi, porto’ alla luce l’imboccatura della caverna e trovarono lo zaino di Marco. Di lui , niente. Ci volle l’intervento di uno speleologo per esplorare il primo tratto, poi fu impossibile andare oltre, un’eco sinistra proveniva dal fondo, troppo pericoloso. Intorno all’apertura I ragazzi notarono una quantita’ di quelle piante che avevano cercato con tanto interesse, a gruppi di cinque o sei, quasi un giardinetto. Marco, con la sua ostinata ricerca, le aveva trovate, ma ormai era troppo tardi. Non le colsero e non le fotografarono, erano le piante del loro compagno e dovevano rimanere con lui a condividere la sua  solitudine.

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “La foto 1 di Gigliola”

  1. “Oltre il limite della vegetazione” c’ è una storia ” non le colsero non le fotografarono” c’è il rispetto

    "Mi piace"

  2. Eppure ci sono anche loro, gli scomparsi… Chi per scelta, chi per fatalità… Un’esistenza parallela. Ma qui come va a finire?

    "Mi piace"

Lascia un commento