La ricerca – di Vanna Bigazzi

(Tipi Psicologici)
Il corpo lo avevano ritrovato Danilo e Giovanni, avvisarono subito in paese e i primi a raggiungerli furono Furio ed Ettore. Arrivarono con torce, funi ed altri attrezzi poiché il cadavere era stato intravisto giù, nella scarpata. “Non possiamo toccarlo”! Esclamò allarmato Danilo, appena capì le intenzioni dei nuovi arrivati. “Povera Franca, chi l’avrà ridotta così…” Affranto Ettore rimuginava. “Ha ferite in tutto il corpo”! Urlava Furio puntando un faretto sulla vittima. Giovanni non parlava, era triste, tristissimo. Quattro uomini tutti innamorati di Franca. E chi non era innamorato di Franca! Bella, intelligente, con la battuta sempre pronta a risollevare gli animi. Giovanni ne sapeva qualcosa, sempre depresso com’era… Spesso ricorreva alla sua compagnia per risollevare il suo animo inquieto. Tipo taciturno, nella sua fantasia, vantava un possesso su Franca, pensava di aver attirato la sua attenzione più degli altri, poiché Franca era materna con lui, gli voleva bene. Danilo invece, irretito nel suo narcisismo pensava: ”Povera Franca, era tanto che mi faceva la corte, peccato… non le ho dedicato l’attenzione che meritava, del resto come avrei potuto sotto gli occhi di Emanuela, con Vittoria che non aspettava altro che litigassimo per poterla sostituire! Dura sorte per quelli come me…”. Furio, tipo strano, fissava il corpo con curiosità morbosa e pensava: ”Ti hanno fatto la festa eh, smorfiosa dei miei stivali, hai trovato qualcuno che ti ha sistemata a dovere, mi piacevi ma provocavi tutti e non la davi a nessuno. Pretendevi anche di giudicarmi e prendermi in giro, con quel tuo sorrisetto, quando a sfottimento mi chiamavi “sadichino”. Del resto non ho mai avuto simpatia per gli animali, che posso farci…”. Ettore invece piangeva: “Come reagiranno i suoi parenti, povera Franca mia, ti ho sempre amata, ricordo il nostro primo incontro sul mare, al tramonto, eri vestita di bianco ed avevi i capelli sciolti al vento, quei lunghi capelli di rame… Come è ridotto quel corpo aggraziato, non me lo hai detto ma so che anche tu mi amavi, quante cose avrei voluto fare con te, volevo portarti dei fiori, fra poco sarebbe stato il tuo compleanno…”. “RAGAZZI, FATE LARGO, LA SCIENTIFICA!!”.