Pane e pomodoro

PANE OLIO E POMODORO – di Mimma Caravaggi

Foto di congerdesign da Pixabay

“Se mangi il tuo latte coi biscotti più tardi ti do la fettina di pane con la conserva” mi diceva la zia. Pane e conserva mi piaceva da morire. Il pane doveva essere molto fine e sopra una bella passata di conserva che una volta era simile ad una marmellata. Buonissima fatta nell’alta stagione dei pomodori maturi poi messi sul fuoco a farli cuocere pian pianino fino a farla condensare. Si adoperava nel brodo o nel minestrone e in alcuni piatti di carne per dare sapore, e che sapore. Un’abitudine quella del pane con la conserva che è andata avanti anni fino a quando lasciai il mio paesello di nascita, la nonna, la zia e anche mio padre e una delle mie sorelle. I miei si erano divisi e spartiti i figli come fossero oggetti, a quei tempi era una cosa molto rara e ho sofferto molto soprattutto per la separazione da mia sorella. Nonostante tutto però sono stati dei bravi genitori a loro modo. La mia passione è comunque continuata senza più conserva ma con pomodoro strusciato sul pane. Questa abitudine l’ho portata con me e mi segue ancora poiché per colazione di solito mangio il pane con l’olio, meglio quando è EVO, che  struscio con un pomodoro maturo e un po’ di origano in inverno e di basilico in estate. Mentre scrivo l’acquolina mi fa ingoiare a vuoto lo mangerei anche ora, subito prima di finire di scrivere. Pane olio e pomodoro sono stati la mia consolazione anche esagerata, vista la mia stazza, ma appena avevo un problema, e ne ho avuti tanti, mi rifugiavo in cucina per preparare il mio buon boccone per tornare ad essere “felice”. Davanti ad un piatto pronto per accogliere la colazione pregusto ansiosamente il momento della degustazione a volte torno indietro nei ricordi da bambina quando si usciva per andare nei campi a cogliere la frutta di stagione o a fare una passeggiata nel boschetto a cercare funghi o erbe selvatiche da cuocere e tutte le volte c’era la pausa per mangiare una merenda e la mia era sempre pane con olio e pomodoro che mi preparavano in anticipo e che mi portavo dietro in un piccolo contenitore e quando lo aprivo il profumo inondava  il  naso poi il piacere arrivava agli occhi e infine lo portavo alla bocca che in attesa si riempiva d’acquolina. Che bei ricordi e che belle merende e quanto pane olio e pomodoro.

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