Il Pane – di Patrizia Fusi

Mi accompagnava tutto il giorno, dal caffè della mattina fatto con il surrogato della vecchina, perché il latte non c’era quasi mai, a pranzo a cena e a merenda.
Ricordo con piacere la minestra di pane che faceva la mamma e un sapore che non sono più riuscita a riprovare.
Il profumo che la domenica mattina si sprigionava nel piccolo appartamento dal grosso tegame con dentro il sugo di carne assieme alle braciole, la golosa fetta di pane con il sugo bello rosso intenso che la mamma ci dava a metà mattina.
Tutte le varianti delle merende, olio, pomodoro, frutta di stagione, zucchero e vino, più raramente marmellata e cioccolata.
Mangiare col pane mi permetteva di far durare di più la pesca o qualsiasi altro frutto gustandomeli più a lungo.
Con le restrizioni attuali mi sono resa conto che mi manca accudire ai miei cari cucinando per loro e la mia “copertina di Linus” è ancora il pane, con il pomodoro o l’olio o altro …….come da piccina.
Pane: la semplicità senza tempo
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Accudire chi si ama con il cibo…un modo per dire …ci sono…
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Mi manca tanto il “cibo”della mamma… magari una bella minestra di pane!
Grazie
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E dire che oggi se ne mangia sempre di meno… Anche io, pochissimo… Fa male qui, gonfia di là, complice la pessima qualità delle farine di oggi. Però è vero, poche cose “salvano” come il profumo del buon pane!
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il bello della cucina Toscana con il pane a fare da signore e padrone.Bello Patrizia.
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Sono d’accordo con te il pane è la base essenziale da unire ad altri sapori ma è buono anche da solo specialmente se appena sfornato
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