Frittatine

Frittate a pomodoro – di Rossella Gallori

foto di Rossella Gallori

Mi addormentavo nel” lettone” cullata dal profumo della salsa di pomodoro… dopo cena cucinava con rabbia, la rabbia della stanchezza, dell’incertezza.

Chiudevo gli occhi con il rumore dei mestoli,  dei coperchi, con quel “passino” che, se non cadeva, urtava contro qualcosa che faceva cadere qualcos’altro…mi addormentavo con il profumo del basilico, certa di risvegliarmi con i soliti coriandolini rossi sulle piastrelle…le domande non erano ammesse, c’era sempre un motivo al suo “ casino culinario”  leggevo, la fiamma era troppo alta, mi davo lo smalto, ascoltavo la radio…..non ci ho mai creduto, ma guai a dirle: eri stanca mamma? Non lo avrebbe mai ammesso…io la immaginavo addormentata su quel tavolo di marmo di un rosso strano, mentre la salsa  di un rosso deciso, si trasformava nei “fuochi di San Giovanni“.

All’ alba, l’opera veniva completata, nascevano…così quelle che un nome certo non ce lo avevano…erano a seconda dell’umore e delle stagioni: frittatine trippate, tagliatelle finte, frittate a sugo…

 Ricordo tutto così bene che ora mentre scrivo rivivo, quei giorni semplici fatti di ciò che resta, che sapevano poco di futuro, ma tanto di amore….entravo in cucina e la semplice magia arrivava , l’oro delle frittatine, brillava, nella padella nera …poi c’era il percorso …dagli occhi colpiti dall’ abbondanza, al naso…che curioso svolgeva il suo ruolo indagatore, per scendere alla bocca ancor prima di averle mangiate ne sentivo il sapore, percorrevano la gola le succose strisce bionde, per arrivare al cuore….al cuore..

….dove si sono fermate, dove sono rimaste, strano avere nel cuore frittate….troppo banale avere ventricoli .  …si mamma sono qui con me sanno di te, del tuo cibo consolatorio, che doveva essere tanto e ben sistemato, anche se modesto, trionfava sempre una grassa foglia di basilico, nel cratere delle nostre tagliatelle finte….ricordo come le dividevi nei piatti piani, sembravi pesare con gli occhi…poi sbagliavi e preparavi  un piatto in più che ormai non serviva… ti scendeva una lacrima…forse…ma non l’ho mai voluta vedere..

Ed ora mi ritrovo qui a cucinare per le mie figlie, che vivono da sole da anni e che sanno cucinare molto bene…ma spesso me le chiedono per farmi contenta, perché sanno che per me è un modo per ricordarti,  forse una ninna nanna che mi culla tra uova, latte, farina, parmigiano….e salsa di pomodoro…tanta salsa…

Hai sempre esorcizzato tutto con il cibo mamma, poche carezze, forse, ma cibo si…perché era un traguardo…un successo che la fatica ti regalava e tu lo regalavi a noi….anche se ho sempre pensato che  ai miei fratelli ne davi di più…gelosa sempre anche ora….gelosa di una ricetta che non c’ è dal quantitativo mai ben definito…di un piatto semplice banale da mangiare lentamente, come si recita una preghiera che hai dimenticato di insegnarmi, …caldo d’estate, tiepido a primavera, morbido, semplice, colorato nel suo giallo/rosso decorato in verde, un cibo che parla di noi, preparato nelle prime ore del giorno ..come facevi tu, come faceva tua madre, come faccio io…

Ps: ti sento sai mamma: troppo alte…troppo cotte…poco formaggio…troppo ..e la salsa? Più larghe… più strette….

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

7 pensieri riguardo “Frittatine”

  1. Che racconto meraviglioso!! Grazie davvero Rossella…
    Che fortuna una mamma che prepara frittate d’oro … io non ho avuto questa fortuna… è bellissimo avere frittate nel cuore!!
    Grazie 💫

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  2. Dimostrare amore elargendo cibo può sembrare una compensazione, in realtà è il modo “possibile “di dimostrare il bene perché diversamente sarebbe troppo difficile, ma la volontà comunque è di donarlo ad ogni costo, l’importante è che arrivi e in genere questo metodo arriva perché è concreto.

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  3. Belli i giorni semplici fatti di ciò che resta, una bella immagine di quel tempo che abbiamo attraversato un po’ tutti.
    I sapori delle cose che ci sono piaciute ce li portiamo dentro .A risentirli oggi ,a me succede,non sempre sono pari a quel ricordo.Saranno le atmosfere di allora e le mani di chi sapientemente preparava a dare un tocco di magia che manca al presente.
    Molto bello Ross.

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