Foto di Laura

Rosa d’autunno – di Laura Galgani

foto di Laura Galgani

Rosa d’autunno.

Sei apparsa, minuscolo boccio, un mattino di fine settembre.

Ignara della sorpresa, mi ero affacciata sul terrazzo per un bagno di sole.

Voltando la testa ti vidi. Non ci credevo: in primavera non un solo boccio, ed

ora, già in autunno, fiorivi?

Ti amai subito, con tutte le mie forze. La gratitudine grondò copiosa su quella

piccola promessa e ti innaffiò copiosamente.

Ti osservai di soppiatto, temendo il freddo delle prime notti ottobrine.

Con la cosa dell’occhio, nelle giornate di pioggia, sorvegliavo l’ingrossarsi

del tuo calice. Poi, finalmente, intravidi i tuoi colori. Giallo intenso con

sfumature arancio – rosa verso la sommità dei petali.

Vegliai il tuo maestoso divenire con il rispetto dovuto ad una creatura regale.

E finalmente ho bevuto più e più volte al tuo calice appena dischiuso, mi sono

lasciata inondare dalla luce che emanava il tuo centro, non come riflesso, bensì

come sorgente tua, innata, preziosa.

Ho intravisto i filamenti dorati laggiù in fondo, e le antere, minuscoli scrigni

preziosi. Ho tuffato il mio viso fra i tuoi petali, sognando di diventare anch’io

corolla. Ho aspirato il tuo profumo e la tua bellezza, la quintessenza di cui mi

hai fatto dono.

Non di semplice rosa si parla, ma di un essere vivente che nel fiore si cela.

Ogni rosa è un amante, ogni petalo una carezza, ogni suo profumo un inno

alla gioia.

Ecco perché ti porto con me in una semplice foto.

Ecco perché voglio chiamare a te chi come me sa amarti e non chiede niente di più.

Foto rosso-Cuba di Mirella

ROSSO REALE..ROSSO IDEALE: ROSSO CUBA – di Mirella Calvelli

Si può dire un buono scatto. Foto così, strappate alla realtà, mentre sei in movimento  in auto, sono pressoché rare. Una volta rientrata a casa e le riguardi, ti accorgi di quanto un semplice click velocissimo, senza poter regolare inquadratura o  nitidezza, possa racchiudere dentro di sé tutta l’essenza di quel viaggio. Quaranta  giorni su è giù per l’isola caraibica, una splendida quarantena, baciati e ammaliati dal sole avvolgente, mentre a casa incalzava l’inverno.

Quindi a riguardarla dopo un po’ di anni , sopratutto in questo periodo, mi fa gridare a libertà, spensieratezza, godimento di quell’estate insolita, di quel calore meraviglioso.

Di per sé l’immagine è molto altro. E’ l’esaltazione di un personaggio di Cuba, per Cuba e in Cuba . Un’icona storica, un vessillo, un movimento, un ideale. Non mi interessa rimirandola, quanto poi di realizzato, di inerente alla realtà cubana  o di contraddittorio ad essa o  all’esito stesso della rivolta.

L’altra figura , la donna in rosso, è rimasta intrappolata nell’immagine per sempre. Sfoggia il suo abito rosso fiamma, dall’interno della sua abitazione, credo. Volta a mirare un cielo azzurro sgargiante, anch’esso ingabbiato dalle inferriate di ferro.

 Una prigione ? o una libertà imprigionata?

O semplicemente un momento di relax alla finestra, rigorosamente senza vetri (tanto non servono), ma racchiusi da spesse inferriate , per evitare intromissioni non richieste.

Volare e penetrare nei suoi pensieri , sarebbe senz’altro un ‘esperienza, ma poco interessante poiché i pensieri si possono esprimere, ma sono privati, quindi  impalpabili e difficilmente interpretabili.

La foto , un fermo immagine è comunque lo specchio di una società guidata da grandi ideali di forza, coraggio e dove tutto, persino la vita è stata messa sul tavolo di gioco. Ma come sempre quando le aspettative sono alte e la puntata forte, il risultato non è sempre quello desiderato.

E il giocatore che ha impegnato tutto in questa partita, tiene stretto a sé il suo tris di assi, emozionato, con il sudore che riga il suo volto, ma d’improvviso l’altro batte sul tavolo una scala reale a cuori…..E il rosso trionfa, ma non come era stato preventivato.

E la libertà di una vincita sicura s’ingabbia in una libertà scontata.

Le foto di Mirella

Una cascata di rosso – di Mirella Calvelli

foto di Mirella Calvelli

Il rosso è la forza del colore, il rosso è emozione, il rosso non passa inosservato.

Il rosso può essere morbido o spigoloso.

Caravaggio fra luci e ombre esalta le sue decollazioni, fortemente rosse.

Il rosso è  passione, legato a doppio filo  ad emozioni forti di cui l’amore è solo una parte.

Il rosso è  violenza cruda, inferta o subita.

Il rosso infiamma la natura e i cieli con i suoi tramonti.

Colora paesaggi, si tuffa in mare.

Il rosso è gioia,  ammanta rose , fiori e piante di ogni specie.

 Si inabissa e colora coralli, pietre, pesci

Il rosso è velocità, la casa del cavallino ne ha fatto la sua bandiera, i futuristi i loro ideale.

Il rosso scopre un palco e mostra i suoi attori.

Di rosso vestono prelati e reali ..rosso cardinale, rosso fuoco, rosso.

Il rosso strappato alla natura, succhiato dall’interno di mitili, ha tinto vesti e decorato Domus, Rosso Pompeiano.

Le spose di rosso vestite sono sempre state  le pù audaci,  la controtendenza.

Nei viaggi il rosso  ti cattura,sposta la tua attenzioni sulle  vesti dei monaci in Birmania. 

A Cuba, il suo rosso è  ideale il suo  rosso  è reale.

Il rosso ha rivestito e rivestirà il mondo, sia visibile che invisibile.

Anche le mie passioni sono rosse, dal giardino alla cucina.

Quest’ultima si arricchisce e si esalta grazie al rosso dei suoi ingredienti .

Una nota di colore? E si aggiungono pomodorini, meglio se confit

Un impasto per orecchiette o  tagliatelle, con una nota decisa? basta aggiungere mezza barbabietola e il gioco è fatto.

risotto con barbabietola

Una panna cotta che ti guarda di sbieco , un po’ slavata? Una mousse di lamponi o una bella fragola rossa ed è subito amore a prima vista.

Un roast beef cotto al punto giusto? Deve avere un cuore rosso rubino e  una temperatura non superiore ai 46°, proprio per mantenere il suo bel colore.

Un cuore freddo e un colore intenso.

Si preparano delle cruditè, non vogliamo mica dimenticare un bel peperone rosso? Il quale per rimanere tale si tuffa in acqua ghiacciata, si scontra  con i cubetti e  si garantisce il suo splendore.

Il tocco dell’aceto, dello zucchero e del vino, rendono un agrodolce non solo buono ma  brillante e caramellato.

Qualcosa di magico in cucina? un po’ in disuso, è l’Alkermes. Ti tinge le mani di rosso mentre bagni il pan di spagna. Rosso scarlatto, in Arabo Alkermes è scarlatto.

Dal colore rosso rubino, dal sapore caldo , piccante e un po’ amarognolo.

Dal 400 viene preparato con ricette specifiche che si contendono sia i monaci della Certosa di Firenze che  l’Antica Farmacia di santa Maria Novella.

 Di fatto fu un prodotto ricercato e riservato a pochi, definito anche il liquore De’ Medici.

Chissà in quante ricette ed elisir avrà trovato ristoro, proprio grazie a questo colore insolito.

Sicuramente la fa da padrone  nel famoso zuccotto fiorentino ad opera del geniale Buontalenti e in seguito nelle varie zuppe inglesi,meno titolate delle nonne.

Mi piacciono gli ingredienti antichi, mi piace utilizzarli in maniera classica e precisa, sopratutto in pasticceria, ma ancor più esaltante è aggiungerlo nella cacciagione… nella misura di un mezzo cucchiaio, non abbondar che il rischio è lieve.

 Ti lascerà un tono amaro, brillante e maliardo, non sovrastar gli altri sapori, solo luce e colore. Ma renderà senza dubbio alcuno,  le beccacce  e il cervo in salmì una vera delizia .

 Togliendo lo scuro alle carni scuro delle carni , rendondoti impaziente nell’assaggiar.

Il rosso aiuta a rimediare a volte come correttore altre volte come principe della pietanza.

Marmellate, mostarde, gelatine e composte, vanno spesso rinvigorite nel maquillage per far si che oltre al sapore diventino non solo un ottimo accompagnamento per formaggi o verdure, ma attirino l’attenzione prima ancora della pietanza stessa.

Si diventa in cucina un po’ alchimisti e sperimentatori. Si studiano gli accostamenti non solo per tradizione , ma anche per scoperta.

Si lavora alla composizione del piatto. Un pittore prepara la sua tela, attentamente recluta i colori e si spinge in miscugli a volte anche improbabili.

rosa su millefoglie

Arte della cucina, della pittura, della scrittura, della musica, sempre arti sono. L’azzardo a volte rischioso, l’errore lampante, nella sua correzione trova la giusta realizzazione e  l’incanto.

Adoro quella parte iniziale, sopratutto in un nuovo locale, quando si prepara un menù e si comincia a mescolare, odori, sapori, provenienze e ricette. Tutto questo è sicuramente rosso.

Anche se la cucina è bianca per eccellenza a partire dalle sue divise, tutto poi si macchia di rosso.

É grazie a questa magia , volo dalla mia cucina e sorvolo un campo di grano, punteggiato da papaveri rossi.

Mi addormento come

 Piero sepolto in un campo di grano,

 non è una rosa e non è un tulipano,

 che ti fan veglia all’ombra dei fossi,

ma sono mille Papaveri Rossi……..

Foto di Tina

Il nonno che non ho mai conosciuto – di Tina Conti

La giornata era di quelle a perdigiorno.

Qualche volta me la concedo, sul fuoco una pentola di minestrone, una giratina nell’orto, un cestino di misticanza. Con le forbici un mazzetto di erbe e fiori

Il letto  lo rifarò dopo.c’è un raggio di sole ,mi siedo sulla soglia della porta di casa.

Scappano veloci le due capinere, becchettavano il resto dei semi avanzati dalle recenti piantagioni che   spuntano  dal paniere  poggiato vicino. I miei figli mi hanno organizzato una festa questa estate.

Per i miei quaranta ne feci una a Tosina, tanti anni fa. Non mi aspettavo questa sorpresa, mi sono incuriosita, ho cominciato a frugare  fra le vecchie foto: raccolte di viaggi, feste di compleanni, lauree, pranzi all’aperto, della festa a Tosina niente.

Ma quante emozioni si sono rimescolate nella mia testa senza accorgermene il brodo si è tutto consumato e dovevo correre a scuola a recuperare  Bruno.

Il mucchietto di foto che avevo messo da una parte me lo sono riguardato per giorni.

Poi è rimasta una foto, che mi sono portata in giro per la casa, la nonna Cesarina e il marito.

Alla nonna somiglio un sacco, stessa testa, occhi chiari…

Ma quel nonno a chi somiglia?

Ho guardato la foto del clan al completo, guarda e riguarda forse qualche tratto lo vedo nella sorella della mamma.

Questo nonno, forse, somigliava al fratello?

Viso sereno, mascella pronunciata. fermacravatta in oro.

Quanta mancanza ho sentito, nella vita della mamma per quel padre, che i postumi di ferite di guerra hanno portato via precocemente.

Raccontava di corse dalla campagna alla ricerca del medico che non poteva più fare niente per quelle polmoniti.

Ho provato a immaginare il momento, la vita, i sogni di quel nonno che non ho mai conosciuto.

foto di Tina Conti