La casa – di Mimma Caravaggi

Penso alla mia casa. 30 anni fa era un rudere e ricordo che a vederla dopo, a restauro completato, non avrei mai pensato che si sarebbe trasformata in qualcosa di bello e particolare. E’ una antica casa di campagna, porta la data incisa su una pietra: 1795 e penso a quante persone ci hanno abitato in questi due secoli prima che Alberto ed io sconvolgessimo la sua struttura, per renderla abitabile secondo i nostri canoni. Quante famiglie, quanti segreti, quanti problemi avrà vissuto e saranno passati attraverso queste mura centenarie. Mi soffermo a pensare alle lacrime che possono essere state versate, i litigi, gli amori le nascite e le morti. Mi piacerebbe molto conoscere la storia degli abitanti che si sono avvicendati nei due secoli. A noi è piaciuta molto subito così com’era, ridotta malamente. Ci è costata fatica, dispendio di forze e denaro ma tutto in nome della “nostra casa”: finalmente ne avevamo una! Forse non le abbiamo portato molto rispetto perché è piuttosto trasandata ma l’idea di casa per noi è sempre stata quella che dovesse essere funzionale e non esteticamente perfetta.
Piano piano nei trenta anni mi sono accoccolata in un guscio per me accogliente e forse simpatico, un po’ inusuale. È qui che mi sento a casa e in primavera vedo spuntare fiori e frutti nel bel giardino dove esco insieme al mio cane Napoleone per giocare a palla con lui, felice di stare con me. La casa è molto grande piena di suppellettili, la maggior parte ora molto inutili ed ingombranti, che si sono ammassate lungo il percorso e lasciate lì e non più rimosse. Mi sarebbe piaciuto molto avere qualche soldo in più per modificare qualcosa e renderla migliore ma non ce l’abbiamo fatta e così é rimasta.
Resta un po’ isolata ma siamo ripagati dalla bellezza della campagna, dal silenzio spezzato solo dal canto degli uccelli la mattina che sembrano conversare tra loro in differenti lingue. Ci fanno visita i non graditi cinghiali, ma soprattutto i preferiti caprioli e scoiattoli. Isolati direbbero i “cittadini” ma accompagnati dai rumori del bosco, da un incanto infinito che nelle varie stagioni cambia volto, da allegro a caldo a splendente a freddo cupo, ma sempre con una sua caratteristica bellezza.
Eppure ora la casa va venduta. Non siamo più in grado di mantenerla. Sto cercando di vendere la nuda proprietà ad una cifra molto inferiore del suo reale valore, ma la cosa ci permetterebbe di restare, di non lasciarla per sempre, per andare ad abitare in un piccolo anonimo appartamento dove sono sicura tutto questo ci mancherebbe. Sono piena di dubbi e ho molta paura. Tremo in questa casa che è da sempre la mia casa.
La casa di Mimma, oggetto di amore e odio da sempre, la casa dei sogni, la casa da lasciare e forse invece l’unica vera casa da amare
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Mimma ho potuto toccare le tue emozioni … ho sentito tutto
Grazie
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” forse non le abbiamo portato molto rispetto”
Impossibile!!l’ hai amata come una figlia, ti somiglia… sei sua madre!!
Ti scalda, ti rinfresca, ti accoglie…e raccoglie il tuo immenso e generoso sentire….
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