Fermarsi è una grande arte. È un’arte umile, è quella di intuire quando siamo stanchi o quando abbiamo bisogno di camminare piano piano verso noi stessi e non più verso qualcosa o qualcun altro. Fermarsi e ascoltare il battito delle cose, sentire il silenzio, le sue sfumature. Noi viviamo in un universo che non finisce, che sta tuttora espandendosi e facciamo finta di niente. Forse fermarsi aiuta un po’ di più ad ammettere che siamo dentro ad una grande… stranezza.
Amerihhhha (America) vieni le paste si diacciano… Chissà a che madre è venuto in mente di dare un nome simile ad una bimba, una bimba di periferia, una periferia a caso…nord, sud, est…ovest… Un posto con un fiume che è un po’ mare, ed un area verde che sembra bosco, con le villette nascoste, con i macchinoni posteggiati bene, dove “ c’ è di tutto” come dappertutto. La scuole giuste, la gente quasi tutta bella, un barretto che è una tabaccheria, una pasticceria buona ed un paio di localini un po’ spacciosi, che tutti lo sanno, ma nessuno lo dice… La cronaca era stata ben foraggiata negli anni passati da gente che entrava ed usciva, diciamo che aveva fatto della galera una dependance, dove si erano unite ai banali borseggiamenti, qualche morte seria. Poi il silenzio totale e per miracolo si parla bene del rione: oh lo sai, li ci sta il magistrato…..quello hai capito chi…..!!!! C’è tornato il professore, ha rimesso la casa dei nonni….!!!hanno aperto un bel locale….si mangia benissimo, c’ è la piscina….. Ed il regista….l’attore…il geriatra…. Così per anni, facce di tutti i colori, giorni normali….normali come…come ieri che dopo due giorni han trovato un povero Cristo, morto “ per malore” pieno di pugnalate…..in un posto dove tutti sanno anche sei hai un neo in un posto che non si vede; nessuno ha visto e sentito nulla….ed allora comincia la gara: io lo conoscevo però…io nn l’ ho mai visto…eh mah era stato in galera….eh ma lavorava…ma dove…pagava sempre il caffè, ma a chi? Ed allora diventan tutti delinquenti, tutti spacciatori, tutti assassini… Filastrocche strane echeggiano sui marciapiedi: si ritorna ai bei tempi…eh ci s’ammazza. Oppure Noooooo io non sto lì sto un po’ più in là, non conosco nessuno. O anche Eh lo dicevo io che era strano….era un calciante Come se, dico io, tutti quelli strani andassero accoltellati, chi gioca al “ calcio storico” sia uno spacciatore…come se chi sta sul marciapiede destro è nulla e quelli sul lato sinistro son qualcuno… Strana la vita, intanto lui è morto e l’ eco rimbalza da un semaforo all’ altro…sieeeee…maccheeee…voci che narrano di un fatto….che non conoscono, semplicemente un fatto…
Margherita sognava e nel cielo osservava un punto lontano. Cercava una luce, più vivida e chiara, cercava qualcosa che un po’ la guidava nel buio confuso dell’anima sua. Pensò con tremore all’immenso infinito, ai silenzi, ai rumori, alle gioie, ai dolori. Si sentì piccola e sola, ma presa per mano da un qualcosa di arcano.E…volò in quel cielo verso un sogno perduto,verso un punto di luce più chiaro ed amato.
Mentre scendevo con Alberto in paese per fare la spesa ci siamo dovuti fermare ad un semaforo e in attesa del verde ho alzato gli occhi in alto dove ho visto un piccione grasottello appollaiato sul filo elettrico, solo soletto e mi sono chiesta a cosa starà pensando? Allo stesso tempo mi sarebbe tanto piaciuto essere al suo posto e dare un’occhiata in giro dall’alto. Che bello sarebbe stato. Che sensazione di libertà da pensieri e libera di volare, volteggiare in lungo, in alto, in largo e poi riappollaiarsi su un filo a riprendere fiato.Nella mia prossima vita (pur non credendoci) vorrei nascere uccello : una bellissima aquila reale. Maestosa, silenziosa, leggera, a scrutare prede per nutrirsi e buttarsi silenziosamente in picchiata per accaparrare il pasto, per se e per i piccoli in attesa nel nido, e tornare a librarsi con tutta la sua potenza e bellezza per ripotare il pasto al nido per poi , seppur con malinconia, lasciarlo nuovamente per procurarsi altro cibo magari allontanandosi un pò di più volteggiando ancora più in alto e in tondo fino a scorgere un ‘altra piccola preda ignara di ciò che le accadrà a breve. Il semaforo diventa verde e noi ripartiamo per la nostra meta che è quella, guarda caso, di procurare cibo per il nostro sostentamento. Nel frattempo ho fatto un piccolo sogno che mi ha portata in alto a librarmi in aria volteggiano felice di quella libertà faticosa ma immensa splendida e beata e che penso varrebbe la pena vivere, Invece ti ritrovi sulla terra, a terra con tutti i tuoi pensieri, le tue paure, le tue angosce ad ammirare silenziosamente le belle cose che ci offre madre natura ma dal basso , molto basso, troppo in basso!