Nostalgia – di Cecilia Trinci

E’ salito dallo stomaco. Come un sacchetto di farina che all’improvviso si fosse rotto. Un cedimento della carta come uno scoppio e la polvere finissima si è dispersa all’interno per depositarsi a soffocare ogni recettore sensoriale. Ha messo in tilt tutto il sistema sentimentale e razionale . Dentro si è fatto buio. Una sensazione di centralina fusa, un black out di corrente a New York, un precipitare senza paracadute dal bordo di un jet in avaria, il vuoto sotto e sopra. Non è stato un dolore normale, noto, niente di simile a niente. Dentro si è disteso il panico diffondendosi nelle cellule. Il cervello si è spento. Solo il cuore forse non ha smesso di battere. Forse. Urlare un urlo senza parole come unica reazione animale. Io non c’ero più. Non ero lì, vagavo a mezz’aria guardando la finestra attraverso le tende inanimate, guardavo le macchine ferme, me lo ricordo e sapevo di essere nell’aria ma non più lì, sulla terra. Vedevo grigio, in lettere congelate, un gorgo arancio vorticava vicino alle orecchie per uscire scoppiando, premendo forte alle tempie. Il respiro si è fatto viola, senza ossigeno.
L’anima è morta per qualche secondo.
Poi è tornata, non so come, è rientrata nel corpo senza trovarlo subito. Si è stropicciata e rannicchiata senza volerlo fare. Ha ripreso i contatti elettrici delle sinapsi. Ho percepito l’intensità del dolore, di come mi ha strangolato cercando di uccidermi. Ho percepito che dovevo vivere.
Sensazioni vissute ed espresse con la solita sensibilità per fermare l’attimo perchè non si dimentichi
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Ci sono urla silenziose …assordanti…
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Nostalgia di tornare a vivere dopo un attacco di panico: sembra di morire ma poi il fuoco si spegne, si desidera tornare a vivere, si sceglie la vita. Mi ha fatto pensare al finale del film”Lezioni di piano”(scegliere la vita)
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Alternare momenti bui che ti fanno saltare le linee di difesa a rinascite … quello che sto vivendo in questo periodo .Pur cercando in ogni modo di evitare la dittatura delle notizie che recano ansie e cattivi pensieri. Bellissimo pezzo Cecilia.
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