Trasparenza

La coltre pesante – di M.Laura Tripodi

All’inizio era una coperta di quelle antiche, di lana scura, tessuta da mani sapienti.

Non traspariva un filo di luce.

C’era buio e silenzio. Poco ossigeno. Nessuna finestra.

La coperta sembrava che camminasse verso di lei, come una parete inesorabile che le avrebbe tolto la capacità di respirare la poca aria che  rimaneva. Ma non voleva arrendersi: l’unica possibilità che aveva era aggredire l’ostacolo. Era una guerra quasi persa in partenza.

Quasi

Non aveva strumenti, ma cominciò a toccare i bordi con le mani fino a che non trovò un filo. Lo tirò con forza, ma non successe nulla. Allora si aggrappò con le unghie a quella trama spessa, ma le unghie si spezzarono e i polpastrelli si insanguinarono.

A quel punto, stranamente, ritrovò la calma.

Nel suo tentativo spasmodico di distruggere la coperta un minuscolo angolino di tessuto si era staccato, come se ci fossero migliaia di strati da poter rimuovere.

Le mani erano insanguinate e le lacrime scendevano a fiumi, ma tanto era buio.

Con pazienza, cercando di respirare piano per non esaurire il poco ossigeno che rimaneva,  venne via il primo strato.

Era leggerissimo e questo le diede la misura del lavoro che l’aspettava.

Però dopo qualche tempo cominciò a filtrare un filo di luce e si accorse che insieme alla luce passava anche un minimo d’aria. Strato dopo strato, anno dopo anno, dolore dopo dolore.

Si cominciava a vedere qualcosa, ma non era al di là della coperta.

Era come se le immagini che vedeva tornassero indietro  raccontando un’altra storia.

Ricominciò a respirare regolarmente e i polpastrelli guarirono.

La coperta non era più così pericolosa. Poteva guardarla tranquillamente e piano piano sarebbe arrivata a farla diventare un velo trasparente.

Il buio si era dissipato e aveva lasciato posto alla consapevolezza.

Di quello che era stata e non avrebbe voluto essere. Di quello che era stata e non aveva potuto essere.

Forse non ci sarebbe mai stato un ultimo velo da rimuovere, o forse non ne avrebbe avuto il tempo.

Ma la durezza di quella coltre antica le sarebbe sempre rimasta dentro il cuore.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

5 pensieri riguardo “Trasparenza”

  1. La vita: una pesante coperta, una coperta pesante…soffoca, protegge, fa inciampare…ti ci puoi però aggrappare.
    Detto con il cuore: coinvolgente

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