Facciamo i conti con il presente

Risveglio – di Patrizia Fusi

La prima luce della mattina filtra dalla tapparella della camera, sono nel caldo del letto, piccoli rumori mi svegliano, il leggero ronzio del bruciatore, lo strisciare del cassone del letto nell’appartamento sopra, una tapparella alzata con vigore, il parlare sommesso della coppia che sta sotto di me, un passo pesante che scende le scale, tutti questi rumori mi fanno compagnia.

La gattina non ha dormito con me stanotte, forse è perché in questo periodo mi giro tanto, lei non si sente sicura.

Scendo dal letto, la cerco nella sua cesta sotto il letto non c’è, passo nel corridoio, nella penombra la vedo nella sua casina, due faretti lucidi, ho avuto paura che ieri sera mi fosse scappata per le scale, lei quando vede la porta aperta esce volentieri, le piace stare lì, annusare gli odori di tutti.

 Nei periodi caldi si distende tutta sul marmo per godersi il fresco che c’è per le scale, o scende fino nell’ingresso e si mette a guardare dalle vetrate della porta, scappando velocemente all’arrivo delle persone, posizionandosi nelle scale a seconda di dove queste vanno. Questa volta è in casa.

Ritorno a letto, mi stampo sul viso un sorriso perché sento arrivarmi addosso la pesantezza del momento che viviamo, un piccolo salto e la gattina mi si posiziona sulla pancia vicino al viso, inizia a fare i mostaccini, si ferma, mi guarda, i suoi occhi sono lucidi, il pallino nero dell’occhio è grande, mi fissa, ci guardiamo, chissà cosa passa nella sua testolina, sentirà anche lei questo cambiamento, percepirà la mia tensione.

Sono troppo presente?

Gli mancano i ragazzi?

Gli manca le persone che frequentavano la casa?

Anche io sento la mancanza del quotidiano.

 Abbassa lo sguardo e mi appoggia il musino sul mento.

Mi alzo, mi segue, alla parete della camera c’ è appeso un poster dove c è scritto (la volontà del popolo e indomabile e la sua forza è invincibile. Salvador Allende).

Penso quante eventi negativi presenti e passati sono secessi nel mondo, la vita continua.

Ce la faremo.

Dalla finestra vedo una fila di alberi pieni di fiorellini rosa, l’aria fresca della mattina entra nella stanza insieme al canto degli uccellini, il verde del prato mi rilassa, vedo passare il vicino di casa con la sua canina, prima quando mi incontrava mi abbaiava ora che mi ha conosciuta quando mi vede mi annusa la mano e scodinzola, se è in giardino e passo per strada fa un piccolo abbaio per farsi vedere.

Mi sposto in terrazza, per strada passano pochissime macchine, sull’autostrada solo autotreni, anche questi lavoratori insieme a tanti altri fanno dei sacrifici per tutti noi, perché il paese non caschi nel panico.

C’è un silenzio strano, l’aria è fresca c’è meno smog , inizio a curare le mie piante, la terrazza e il mio fuori, gli uccelli continuano il loro concerto con suoni diversi, le margherite tappezzano il prato lungo il borro con i loro fiorellini bianchi.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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