Il miraggio della normalità – di Cecilia Trinci

Chi l’avrebbe detto un anno fa!
Un anno fa andavamo a piedi per le vie secondarie dell’Antella, si cercavano fiori, si chiacchierava, si ascoltavano racconti e storie. Erano giornate calde, con tanto sole e non eravamo mai sazi di piacevolezze.
Un anno fa eravamo stati alla Chiesa di S.Quirico a Ruballa, si scoprivano tesori artistici, artigianato di qualità, il museo del legno. Tutto a pochi passi dalla piazza di Antella. Camminando facevamo progetti per le passeggiate seguenti.
Ci sentivamo normali. Eravamo normali.
Quanto mi pare lontana e preziosa oggi quella normalità. Quel sedersi sul muretto della chiesa, guardare l’infinito dietro le nuvole di Antella e sentirsi in pace, appagati. Le voci indisciplinate nella chiesa, le foto e le telefonate al cellulare, i pettegolezzi fuori campo, la fila per toccare gli armesi per il legno. E poi quel salutarsi, promettendosi una merenda in allegria su quel sagrato potente, ai primi caldi della primavera.

Quanto vorrei, oggi, tornare lì e guardare l’infinito dietro le nuvole di Antella e sentirvi parlare e ridere e scherzare, quanto vorrei scendere da lassù con la notte invernale che incombe e i piedi leggermente stanchi affrettati dentro le scarpe e il cuore pieno di vento e di parole.
Intrecci…intrecciai le foglie di una povera pianta…lo ricordo bene..
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