Muschio – di Patrizia Fusi

La mattina era serena, l’aria fresca, i primi raggi di sole un po’ ci riscaldavano, l’odore di erba umida mi entrava nelle narici. Vicino alle case coloniche l’odore della legna bruciata mi faceva venire alla mente focolari con fiamme guizzanti e il tepore che producevano.
Avevo le mani fredde ma ero felice di fare quella spedizione con mio fratello, il babbo e Lampo, il suo cane da caccia.
Arrivati a destinazione il paesaggio si modifica, si mischia fra bosco e campagna.
Tratti di quercioli spogli, rovi, erba secca sono sotto gli alberi, macchia di verde del pungitopo, Lampo gira festoso tutto intorno, ha il naso rivolto in terra fiuta odori di altri animali passati di li, quando si allontana troppo il fischio del babbo lo fa tornare subito ubbidiente.
Il mio paniere e quello di mio fratello sono semi vuoti abbiamo trovato pochissimo muschio, il bosco è troppo secco.
Inoltrandoci più in fondo ci troviamo davanti a un grande quercia, che è accerchiata da rovi, erba, ciuffi di canne secche, tutto dorme, il sole filtra tra i rami e forma spicchi di luce sul terreno dove cadono, uno di questi batte sopra ad un piccolo prato di muschio alle radici della grande quercia, i nostri panieri in pochi minuti si riempiono.
Nel ritorno ci fermiamo alla casa del contadino amico del babbo, deve fissare con Gino dove trovarsi per andare a caccia alla lepre, vanno di notte ora che la luna è piena.
Entriamo nella grande cucina, nel focolare un cumolo di tizzoni con una piccola fiammella tiene tiepido l’ambiente, il tepore ci riscalda. L’Assuntina offre a noi ragazzi dei tozzetti con le mandorle, al babbo e a Gino anche del vinsanto, Lampo si è accucciato tranquillo sotto la tavola.
Arrivati a casa iniziamo a distendere il muschio per il nostro primo presepe, discutiamo un po’ con mio fratello per come disporre i personaggi, se mettere o no la neve, cotone idrofilo o farina? Troviamo un accordo, alla fine il risultato non è granché anche perché i personaggi sono di cartone piuttosto bruttini.
Però siamo stati con il babbo, per tutta quella mattina.