Gusto merenda

Antiche merende – di Patrizia Fusi

Penombra, il sapore dolce e profumato della mela mi invade, gli occhi chiusi mi aiutano.

Lo scricchiolare fra i denti della pallina mi disturba, il sapore di menta mi arriva alla gola e mi infastidisce.

Il gusto del biscotto e leggermente salato, friabile si scioglie in bocca e un insieme accattivante.

Torno bambina e ricordo le merende di allora.

Pane con olio con sale o con zucchero.

 Pane bagnato da vino o da acqua con sopra lo zucchero.

Pane con pomodoro strusciato sopra e condito.

Pane con un velo di burro che in estate si distribuiva bene sulla fetta perché era morbido, ma in inverno rimanevano piccole scaglie lontane l’una dall’altra, la quantità era sempre minima; sopra o sale o zucchero.

Pane e frutta di stagione.

Pane con formaggino, non troppo gradito da me.

Pane con un quadratino di cioccolata, incartato nella stagnola con la figurina del calciatore del momento, una fetta grande di pane che io mangiavo a grossi morsi mentre davo piccolo morsi al cioccolato per far sì che me ne rimanesse un bel pezzo da poter gustare senza pane.

C’era anche una mattonella grande, metà nocciola e metà cioccolata, che veniva venduta a fette, c’erano i dadi di cioccolata con le nocciole, e degli strani fruttini che a me non piacevano. Tutto sempre e comunque era “col pane”.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Gusto merenda”

  1. Siamo state, se pur a distanza, compagne di merende, come ora lo siamo di ” corso”…la semplicità importante del passato…la serenità del presente.

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  2. Grazie Patrizia. Con le tue parole mi porti alla mente le mie merende infantili molto spartane. Quella che mi piaceva di più era fatta da una michetta e un dadino di cioccolata, solo uno. Riuscire a centellinare quella porzione minima era un gusto sopraffino. Anche oggi quando mangio la cioccolata sento il bisogno di accompagnarla ad una grande quantità di pane!

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