Arrivare tardi – di Carla Faggi

Cric crac, già il suono mi piace e mi indica il sapore caldo che avvolge e rimane. Si appiccica tra i denti e ci vuole del tempo per liberarli ma è un tempo piacevole e prolungato. Se vogliamo dargli un sesso è un sapore che sa di maschio.
Poi il frutto, ecco un sapore femmina, è frizzante, quasi acido, contrasta col precedente, mi pizzica il naso! Bisogna masticarlo, si attacca ai denti ma in senso orizzontale. Lo schiacci, lo frantumi, dimentichi il sapore precedente, ora mi piace!
Poi c’è la pallina, non so se mi dà piacere, arriva dopo gli altri. Arrivare tardi a volte non è bene, non gli do importanza. Però c’è e continua ad esserci, si fa più importante, arriva fino alla gola. Ora la sento anche nel naso! Non l’ho finita ancora.
Riflessione finale: a volte arrivare tardi non vuol dire starci meno!
L’importante: esserci
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