Rosa cipria

Un pelo, solo un pelo di Rossella Gallori

L’occhio smise di guardare, un nuvola rossastra mi investì, decisi di fingere, sorridendo stropicciai il malcapitato colpito, sperando che tutto finisse in fretta…niente avvenne, anzi,  per simpatia l’occhio non ferito, iniziò a lacrimare, il trucco si sciolse, l’ombretto “terra normanna” costoso e vistoso arrivò lento e copioso lungo le guance.

Lui mi guardava, non sapeva se ridere o gridare, forse voleva fuggire. D’altronde non era stata, per me, una giornata speciale, nell’ordine mi si erano: smagliate le calze, il tacco 12 aveva ceduto sotto il mio peso, l’orlo della gonna, poco prima di uscire, aveva mostrato il peggio di sé, ciondolando come uno scaricafulmini d’ auto d’epoca , per non parlare poi del profumo esploso sulla mia camicetta nuova di pacca di un rosa  cipria, che più cipria non si può.

Era il primo appuntamento, almeno  con lui, ed il fato mi era stato avverso: il tempo , i contrattempi, la scelta del maschio…e quel pelo, quel pelo contro, che cattivo e maligno aveva ucciso un probabile amore.

Non l’ho rivisto, nel vero senso della parola…

Rosso e Nero

Bella ciao – di Carla Faggi

Ho visto la serie di “ La casa di carta”.

Mi sono emozionata a sentire “bella ciao” cantata dalla BRIGATA di rapinatori protagonisti.

La canzone ha dato un senso alla storia e ne ha creato la morale.

Mi ha ricordato mio padre, la sua lotta partigiana, mia madre e l’emancipazione femminile, me stessa con tutte le mie peripezie rivoluzionarie. I ragazzi di oggi, le cosiddette sardine. Siamo tutti abbracciati dalle note di “bella ciao”. E visto che la storia siamo noi, la nostra è stata colorata dalla musica e dalle parole di una splendida canzone.

Rosa

Il diario per finta – di Tina Conti

Nonna, cosa stai scrivendo? Chiede EMMA  rimandata a casa dalla scuola per un mal di pancia
Un diario per finta!
Non mi sembra per finta perché io vedo le parole sul foglio
Scrivo le cose che mi succedono in un giorno, cose buone e meno buone.
Prova a dettarmi le cose tue, buone e non.
Mi sono portata il libro degli animali e ho scelto il cane che voglio!
Mi scappa da vomitare, questo non è  buono!
Domani non vado a scuola, questo proprio mi piace.
Con la nonna ho dipinto tutta la mattina! Questo è  stato divertente.


Emma poi è andata a riposarsi e si è addormentata, mi aveva fatto una confidenza alla quale ho pensato tanto e il giorno dopo ho scritto questo.

E poi?………
Mi domando  cosa ricorderà lei di noi due, del nostro stare insieme, del nostro  rapporto, delle cose fatte insieme, della casa di tutti i giochi, pensati per stare all’aperto, del mio modo sbrigativo e pratico per le cose della vita.
Poi però con loro, i nipoti so anche essere sensibile, accorta.
Ecco che ho scovato un suggerimento per il suo segreto: un sacchettino magico.
I cuginetti  vi hanno curiosato dimostrando interesse e desiderio per averne uno uguale.
Ho promesso che se necessario lo avranno anche loro.
Appena pronto ho consegnato a Emma il sacchetto e sono andata a portarglielo di persona. Era sotto la doccia….
Nonna, mettilo sotto il letto!
Mentre era nell’acqua, ho ricevuto un bacino tutto molle, era sorpresa per quel piccolo regalo pensato tutto per lei.
Mi rimane  però questa domanda…. E poi?
Tutta la nostra energia, il nostro amore, il pensiero, il genio che è in noi?
Noi cosa siamo? Cosa resta, siamo energia che rimane nel tempo , si muove e rimarrà nell’universo?
Sicuramente un diario vero o per finta ci aiuterà

Indaco

CONTROPELO – di Laura Galgani

In questo periodo mi sembra di vivere contropelo. Non è una bella sensazione. Le giornate si ripetono e mi lasciano tutte, alla sera, una sorta di irritazione sulla pelle. Proprio come se qualcuno, o qualcosa, mi avesse accarezzata con mano pesante, andando sempre contropelo: contro i miei desideri, contro le mie possibilità, contro le mie forze, contro il mio modo di sentire, contro la mia fantasia e contro ciò che vorrei fare delle mie energie.

Quando tiro le somme, alla sera, non posso che dirmi che meglio e di più di ciò che ho fatto non avrei potuto fare. Ho risolto mille problemi e ho raggiunto un bel po’ di obiettivi. Ma di chi erano quegli obiettivi e quei problemi? Non certo miei. E’ per questo che mi sento vissuta contropelo.

Lo so che sarebbe arrivato il momento di dire basta, di vivere per il verso del pelo e di volermi bene davvero. Lo so, ma purtroppo la consapevolezza non basta. E non serve neppure fuggire, perché una volta tornata si ricomincerebbe daccapo. E allora rovescio i termini del problema e mi invento una scappatoia, o meglio, una sfida: amare tutto ciò che faccio, in ogni istante, anche se non è mio, anche se non l’ho scelto né desiderato. Anche questo è un modo per prendersi per il verso del pelo. Aspettando un varco che mi consenta il salto nella mia vera vita.