Il treno fischiava – di Sandra Conticini

Un vecchio treno degli anni ’30 con i sedili di legno e senza scompartimenti fermo alla stazione, in attesa del ferroviere che, con il martelletto, controllava i freni. Le persone si affacciavano ai finestrini o scendevano perchè la sosta non sarebbe stata molto breve. Al grido “Signori si parteeee in carrozza!” seguito dal fischio del capostazione tutti risalivano e ognuno si rimetteva al proprio posto. Il treno lentamente ripartiva con lo sferragliamento delle carrozze che passavano sui binari ed il cigolio dei freni, seguito dal rumore ferroso dei vagoni che andando si muovevano.
Quasi tutti guardavano fuori dal finestrino, non erano abituati a veder sfuggire alberi, case, persone, così veloci, perchè gli spostamenti venivano fatti a piedi o su carretti trainati da animali.
I vagoni erano affollati, i viaggi lunghi e spesso la strada ferrata rappresentava il sogno e la speranza di trovare un lavoro ed una vita migliore.