LA PORTA BATTUTA CON RABBIA – di Carla Faggi

Quando vengo a trovarti riesco ancora a vederlo quell’ammacco alla porta, forse sono gli occhi del ricordo, forse il dolore che è rimasto ancora lì, ma il pugno rabbioso che tirasti alla porta di cucina sanguina ancora.
Era la ribellione alla tua malattia, alla mancanza di vita, alla paura degli altri, ma soprattutto alla consapevolezza di non essere te stesso.
Eri appena adolescente ma già avevi paura del mondo, ti sembrava che gli altri parlassero di te, che ti guardassero sempre. Depressione, ansia, fobie, sindrome mista l’avevano chiamata.
Ora è passato tanto tempo, ragazzo mio, e stai meglio, molto molto meglio.
Ma non sei più un adolescente, hai cinquanta anni.
-Sei felice? ti chiedo.
-Forse, mi dici.
Ci sono ammaccature che la vita non cancella…ma niente può cancellare uns vita….non bello …di più….
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Molto bello. Una Carla diversa…..che arriva al cuore
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Grazie, mi fate molto piacere
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C’è molta umanità come piace a me, un abbraccio Vanna
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Ricordi,domande,speranze……Cuore di mamma…..
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