Cliccare – di Cecilia Trinci

Nel video spento vedo con chi parlare. Forse quella lì può capire.
Una montagna di piccole idee affastellate si tuffano, proprio lì, si spengono sbattendoci contro, si spiaccicano come zanzare sul vetro di una moto in corsa, e forse è proprio la rincorsa con cui escono che le fa morire appiccicosamente così……senza poter frenare con razionalità.
Un altro anno è passato. Volato, frullato, disintegrato.
E’ tutto dentro questo computer. Foto, scritture, diari di bordo, attimi. Anche qualche sogno stropicciato.
Una scatola rettangolare molto fragile contiene tutto questo tempo, questo lavoro inventato, questi pomeriggi di incontri e sogni prestati, figli adottivi affettuosi e quasi somiglianti a questa pseudomadre che sono io, riflessa nello specchio del computer.