L’angolo delle curiosità

Lo zampirone – di Andrea Bettarini

Dopo un inverno abbastanza mite e una primavera con un mese di anticipo probabilmente seguirà un’estate caldo-umida. I cambiamenti climatici sono diventati evidenti. Nella prossima stagione estiva, senza essere pessimisti, viste le premesse, le zanzare la faranno da padrone. Ricorreremo ai metodi sempre usati per combatterle anche se loro hanno sviluppato delle difese naturali per proteggere la propria incolumità. Spesso gli insetticidi invece di essere efficaci contro questi minuscoli vampiri notturni, finiscono per danneggiare la salute di chi li usa. Un sistema molto diffuso, nelle serate estive, è quello di mettere sui balconi delle finestre aperte gli zampironi per contrastare l’ingresso alle zanzare.
Zampirone: qual è l’etimologia della parola? Questa volta non sono ricorso al vocabolario né tantomeno alla Accademia della Crusca ma al generoso baule della storia. Frugando ho trovato che alla metà dell’ottocento erano riconosciute le proprietà del piretro come insetticida, ricavato dall’essiccazione di una pianta. Si deve all’ingegner Giovan Battista Zampironi, chimico e farmacista, l’idea di creare nel suo laboratorio di Mestre nel 1886 il “piroconofobo “ che altro non era che un cono composto da polvere di piretro, nitrato di potassio e materiale legante e addensante. Una volta che al piroconofobo si appiccava il fuoco, il fumo emesso dalla lenta combustione, costituiva un efficace repellente per le zanzare. Il prodotto ebbe subito un gran successo e il termine piroconofobo fu prontamente sostituito con quello del suo inventore.

Il silenzio dell’ErtaCanina

MI PIACE – di Simone Bellini


Una domenica senza pretese ha pacatamente accompagnato me, mia moglie e il cane in una passeggiata sotto le mura del cimitero delle ” Porte Sante”, in quella lingua di verde frequentata da pochi.
Nel proseguire si è presentata davanti a noi Via dell’Erta Canina.
È una piccola strada antica, impraticabile per le auto.
Il silenzio, assurdo in piena città, racchiuso fra le mura restaurate di un convento e le caratteristiche villette, crea un’atmosfera di serena familiarità, che esplode nella bella discesa lastricata aprendosi ad una vista mozzafiato su Firenze

È incredibile come questa città custodisca angoli così preziosi e nascosti che ti fanno dire ” MI PIACE “

Suoni del cuore

Mi piace… – di Chiara Bonechi

Mi piace ascoltare la musica degli Abba che mi risveglia emozioni di donna giovane e mi fa venire voglia di  ballare.

Mi piace il brusio delle voci in teatro, quando allenta per finire piano piano e lasciare spazio al silenzio, prima dell’inizio di uno spettacolo; è l’attimo in cui l’emozione fa battere il cuore.

Ricordo e rivivo per qualche istante il rumore ritmico del neonato che succhia al seno materno, il suo riprendere fiato dopo la fatica e poi ancora quel succhiare, mi piace.

E il rumore leggero della chiave nella porta che annuncia il rientro di mio marito.

Mi piace quando, insieme a lui, alla finestra, tendo l’orecchio al rombo del motore dell’auto dei nostri figli che arrivano per cena, lo riconosciamo, posso correre a buttare la pasta ed è sempre una festa!

Mi piace lo squillo del telefono e riconoscere una voce amica, le chiacchiere che corrono da un capo all’altro della cornetta e spaziano leggere, fanno volare il tempo.

Cieli di marzo

Mi piace – di Nadia Peruzzi

Mi piace il tepore di questi giorni che ancora non sa farsi primavera.

Mi piace quando si fa torpore nel pomeriggio e te lo senti dentro, te lo porti addosso e sa di risveglio dei sensi, della natura e vive di opposti.

E’ accenno di cambiamento, non ancora il brivido adrenalinico che traghetta verso l’estate. Siamo in una terra di mezzo, con la primavera che ha voglia di tornare.Sembra che tutto sia appeso ad un filo sbarazzino che si diverte ad andare avanti e indietro quasi ogni giorno.

Mi piacciono i cieli. Mossi, vivi, contrastati e mai uguali a se stessi. Nuvole che si rincorrono con colori dal grigio gonfio di pioggia al bianco meringato con arabeschi di zucchero filato, che spesso si accendono in tramonti infuocati.

Vivi momenti cupi e venati di tristezza nelle corde più intime per i tanti mi piace che vorresti dire a chi non puo’ più ascoltare.

Li combatti inseguendo il profumo del  tempo nuovo che si prepara.