Schiuma

AUTO – LAVAGGIO – di Laura Galgani

Si era persino messa gli stivaloni da pioggia, quelli neri di plastica, per dare l’impressione di voler fare sul serio. I gettoni erano caduti nella monetiera con un rumore sordo, e lei aveva meccanicamente premuto i pulsanti per il primo step: acqua e sapone.

La lunghissima e steccuta lancia metallica, fredda e sottile, moderno animale sputacchiante, aveva iniziato a rumoreggiare buttando fuori un getto d’acqua saponosa, che con una considerevole forza andava ad infrangersi sulla carrozzeria della sua auto sporca, fangosa. Teneva la lancia sfoggiando convinzione e determinatezza, quasi professionalità: prima il parafango di plastica, poi il cofano inzaccherato dalle deiezioni appiccicose degli storni, poi il parabrezza lurido di polvere dello sterrato di campagna, il tetto stondato, il lunotto posteriore e giù, fino al paraurti.

Ci metteva una gran lena a dirigere quel getto d’acqua grigiastro e bolloso. Troppa. Via via che passava e ripassava sulle varie parti dell’auto non poteva fare a meno di accompagnare ogni gesto con un gemito di fatica, che però non era solo quello; era anche rabbia. Sì, rabbia. Impotenza, rabbia, dolore. In quella macchina si erano amati, tante volte. Oramai, quanto tempo fa? Prima con tenerezza, poi con passione, alla fine per abitudine. Cercava, con quella schiuma, grigiastra e mutante, di cancellare i ricordi, ma non era facile. Soprattutto, cancellare i lividi dalla sua pelle e dalla sua anima le riusciva davvero impossibile.

Non si rese conto che i gemiti di fatica erano diventati gemiti di dolore, acuti, forti. Piangeva, senza nemmeno saperlo. E continuava a dirigere quel getto d’acqua sulla lamiera, sui vetri, sulle ruote, per cancellare il passato.

D’improvviso il getto si fermò, l’animale metallico si fece silenzioso.

Lei si sorprese ad ascoltare lo sgocciolio dell’acqua sul cemento. Tirò su col naso, le lacrime salate se le sentì in bocca, e le fecero piacere. Pensò che con l’auto pulita valeva proprio la pena di andare da qualche parte, fare un viaggio dove avrebbe sempre voluto. Da sola, però. 

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Schiuma”

  1. Bello. Hai trattato con forza e nello stesso tempo delicatezza un tema così difficile e attuale. Lo hai fatto con grande efficacia. Brava.

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  2. Non si cancellano i lividi dell’ anima, impossibile, per quelli sulla pelle ci voglion prodotti buoni, molto buoni, sicuramente il tuo scrivere lenisce il dolore…

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  3. Complimenti Laura! A differenza di tanti di noi che nei loro racconti amano lasciarsi cullare dall’onda emotiva dei ricordi, tu sembri volerli allontanare o almeno “lavarli, pulirli” dalle ombre angosciose e fastidiose del passato per affrontare finalmente nuove e più congeniali esperienze di vita. Ma c’è sempre bisogno dell’aiuto di un mostro metallico, reale o immaginario, per inseguire i sogni…?

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