Fruscìo di pannocchie

Nel campo di granturco – di Nadia Peruzzi

Nel campo le pannocchie erano una punteggiatura di giallo. Toni caldi, colore  su colore. Le foglie un po’ riarse sfrigolavano ad ogni tocco. Cercare un sentiero in mezzo a quella distesa, era quasi impossibile, eppure era necessario.

Laura aveva un appuntamento in quel pomeriggio assolato. Luca la aspettava al vecchio pioppo, l’unico che aveva una piccola radura tutto intorno.

Era il loro posto segreto. Era difficile da trovare in quel mare di mais che arrivava così in alto da coprire la luce del sole una volta che ci si era immersi dentro.

Era in ritardo Laura, come sempre. Così ora le toccava correre facendosi spazio con le mani per allontanare le grandi foglie. Foglie fra i capelli, foglie attaccate alle vesti a strattonarla, foglie che si rompevano in mille pezzi una volta che le scarpe le sfioravano o le schiacciavano.

Non fu facile arrivare a destinazione.

Il sentiero, già stretto, spesso lo perdeva ed era costretta a fermarsi, cercando un altro varco per poi ripartire con passo lesto.

Ad un certo punto avvertì lo stesso rumore arrivare dalla sua destra. Un fruscio, uno sfrigolio, un macinare di foglie secche, come quello che aveva accompagnato la sua corsa.

Capì che anche Luca stava arrivando e non era così lontano dalla radura.

 Lo immaginò ansante, sudato e con quel suo ciuffo castano incardinato in mezzo al blu profondo dei suoi occhi, mentre si sedeva per riprender fiato appoggiandosi al tronco.

Con emozione pensò ai momenti che avrebbe trascorso con lui .  

Il vecchio pioppo, dall’alto, avrebbe osservato paterno i loro baci appassionati.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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