Lacrime d’argento – di M.Laura Tripodi

Fin da piccolissima c’erano parole che nella mia mente diventavano o evocavano altro.
Il termine “piangere” da sempre mi fa pensare all’argento e non credo sia solo una questione di suono. Chissà da dove arriva l’immagine di un metallo che non ha un gran valore, ma con il quale si fanno gioielli bellissimi.
Eccolo il pianto che viene da un sentimento di profonda tristezza, ma consola, pulisce, libera.
Lo stomaco si chiude in uno spasmo incontrollato, lo sguardo si appanna, il singhiozzo sale senza che nulla possa fermarlo.
Piangere è qualcosa che si scioglie dentro come se i nostri ghiacciai interiori si trasformassero in acqua che disseta.
Piangevo lacrime d’argento.
Pensieri d’oro, su un vassoio d’argento….non si può chiedere di più.
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