Esplosione – di Luca Di Volo

Eravamo in due, chini su pagine che neanche vedevamo più…Forse ci distraeva la finestra aperta sullo spettacolo di una primavera verde e oro con delicati tocchi di rosso e viola, fatto sta che eravamo delusi, depressi e sfiduciati; si tornava a rileggere quel che era scritto davanti a noi, ma…niente. E poi un pensiero ci rimbombava in testa: mamma mia, se ci si fermava lì, alle prime pagine, potevamo anche chiudere subito il cammino scelto; che so, cambiare facoltà. ..o andare a lavorare, magari al Catasto che, chissà perché, era l’ombra di Banquo che perseguitava quasi tutti gli studenti in quell’epoca. Io ricordo solo il mio babbo: ”guarda che se un tu studi, tuvvai allavorare aiccatasto…!”. Neppure sapevamo cosa si faceva in quel maledetto “Catasto” ma la fantasia ce lo faceva immaginare pieno di diavoli zannuti…insomma, in quel momento l’autostima era a zero, anzi, sotto zero.
Ma si vede che c’è una Provvidenza anche per i miseri studenti, chissà…forse il refolo di uno zefiro d’Aprile ci portò il dono di una Musa pietosa..forse…Fatto sta che a un certo punto quel bailamme di segni e scritte senza senso miracolosamente si mise in fila e ci comunicò cosa davvero voleva dire…grandioso. L’esplosione fu forte, ci guardammo e l’esplosione si ripetè: orgoglio, piacere, un allargamento del nostro io…e fu tutt’uno con l’esplosione della primavera che fino a quel momento ci era sembrata solo matrigna.