BOATO – di Laura Galgani

Un boato è la mia paura del dolore.
Ho paura che arrivi così, all’improvviso, gigantesco, insopportabile.
Temo i boati che potrei udire, certamente: una bomba potrebbe scoppiarmi vicino, se fossimo in guerra, o potrebbe replicarsi l’orrenda scena delle torri gemelle che crollano. Quante volte ho pensato che sarebbe fin troppo facile per qualche folle schiantare un aereo sul nostro amato cupolone!
Ma queste paure, benché già grandi, sono niente in confronto al potenziale di dolore che sento potrebbe esplodere dentro di me – se ce ne fosse un motivo, beninteso…
Se ci rifletto un attimo mi dico che è stupido ciò che provo. Lo so, se temo il dolore, lo chiamo, e in qualche modo lo attraggo. Ma questa parola, stasera, proprio non ci voleva… mi costringe ad aprire uno spiraglio su una parte di me che preferisco non vedere, impegnata, come sono ogni giorno, a cercare la luce in ogni cosa, a desiderare il meglio e il buono per ogni creatura, a pervadere di serenità e di amore ogni mio gesto, pensiero, incrocio di sguardi, scambio di parole.
E invece c’è anche il boato che ogni essere può udire dentro di sé quando una lama chiamata dolore fende in due il cuore, irreparabilmente.
Anche questo vuol dire vivere, e lo devo accettare….