Potrebbe essere lo strisciare di….

Il rumore della matita che scrive sembra….

……………………il rumore di una miniera – di Nadia Peruzzi

miniera

 

Il cunicolo è stretto e buio. Corpi anneriti dalla polvere di carbone, in fila indiana  si muovono trascinando cesti ogni volta più pieni. Quasi non respirano e non vedono dove vanno. Lo sguardo è fisso sul compagno che precede. Non vedono altro che quello. Sembra un girone infernale, ma è solo una miniera maleodorante, oppressiva, soffocante. E’ un lavoro duro e difficile che sfianca e disumanizza. Non solo uomini, ma donne e bambini in quella cavità a centinaia di metri sotto terra, per lunghe lunghe ore.

Passi sempre piu’ strascicati, braccia segnate dalle corde che tirano il grosso cesto, intirizzite e doloranti.

La fila finalmente si sta fermando. Cominciano a scaricare. I primi si accalcano davanti al montacarichi che li porta a riveder le stelle. Il suono dello scorrere degli ingranaggi che portano in superficie è una via di mezzo fra un fruscio, un sibilo e un fischio. A quell’ora e con tutta quella stanchezza addosso, per le loro orecchie, ha la forza di una melodia.

Ansimare come…..

Ansimare in montagna – di Nadia Peruzzi

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Il bosco era folto e non se ne vedeva la fine. In alcuni punti il sentiero era troppo scosceso, quasi al limite dell’impraticabile. Eppure stavamo camminando da ore. Eravamo partiti di notte, il percorso era accidentato, sapevamo che non era facile raggiungere la radura che era la nostra meta.

Il passo era pesante, il fiato sempre più corto. Il respiro, oltre i 1800 metri, si fa sempre più affannoso. Qualcuno ansimava proprio. Non doveva esser troppo abituato a camminare in montagna.

Finalmente l’ultima linea degli alberi è sorpassata. Si comincia a scorgere la radura. Al buio fitto si è sostituita pian piano la luce lattiginosa di un’alba senza sole.

Adesso ci vediamo tutti. Schierati a cerchio, in un silenzio di attesa, attorno alla radura .La fatica è ricompensata: le marmotte cominciano ad uscire dai loro rifugi interrati.

Con le  zampette sembrano lanciare saluti verso le macchine fotografiche che scattano a più non posso.

Si vuol cogliere l’attimo, prima che fugga !