Il rumore della matita che scrive sembra….
……………………il rumore di una miniera – di Nadia Peruzzi

Il cunicolo è stretto e buio. Corpi anneriti dalla polvere di carbone, in fila indiana si muovono trascinando cesti ogni volta più pieni. Quasi non respirano e non vedono dove vanno. Lo sguardo è fisso sul compagno che precede. Non vedono altro che quello. Sembra un girone infernale, ma è solo una miniera maleodorante, oppressiva, soffocante. E’ un lavoro duro e difficile che sfianca e disumanizza. Non solo uomini, ma donne e bambini in quella cavità a centinaia di metri sotto terra, per lunghe lunghe ore.
Passi sempre piu’ strascicati, braccia segnate dalle corde che tirano il grosso cesto, intirizzite e doloranti.
La fila finalmente si sta fermando. Cominciano a scaricare. I primi si accalcano davanti al montacarichi che li porta a riveder le stelle. Il suono dello scorrere degli ingranaggi che portano in superficie è una via di mezzo fra un fruscio, un sibilo e un fischio. A quell’ora e con tutta quella stanchezza addosso, per le loro orecchie, ha la forza di una melodia.
