La “Bic art” – di Ivana Acciaioli


Milano mi accoglie elegante come sempre.
Nella raffinata galleria scopro “L’ora blu” e ritorno pure bambina.
Mi immergo nelle opere create con una semplice, comune, povera penna bic.
Scopro la bic art di fatto inesistente.
Rifletto che la penna biro ha fatto storia certamente nella vita della mia generazione.
Ha segnato il passaggio liberatorio dalle dita perennemente macchiate d’inchiostro e dalle gocce blu sulle pagine che dovevano essere di bella scrittura.
Ero in seconda elementare, e di quell’anno ricordo soprattutto l’addio alla stilografica, che comunque era stata amata dopo penna e calamaio, ma che era uggiosamente da riempire, succhiando dalla boccetta di inchiostro, che se ti andava male rovesciavi anche un po’.
Non mi ero mai soffermata a lungo sul ruolo di quell’inchiostro bic blu e sui suoi riflessi porpora, rossi e neri. Una penna comune ed io con i miei piccoli pensieri e felicità di scolara bambina rispetto a colui che della prima penna a sfera ha saputo fare il suo strumento d’arte creando nuova bellezza.
Anversa, 2 aprile 1988
“Voglio che i miei spettatori siano in grado di abbandonarsi all’esperienza fisica dell’annegamento nel mare apparentemente calmo dei miei disegni con la bic blu”. J. F.