La scatola – di Rossella Gallori

La scatola di latta, aveva visto giorni migliori, si chiudeva male, era sbiadita ed indubbiamente pesante…la appoggiai sul letto, dovevo e volevo farlo oggi…senza un perché avevo deciso di recuperare quel vecchio orecchino, il mio cuore aveva bisogno di lui, era un piccolo tassello di puzzle mai finito. Fu un impresa cercarlo, pezzetti di anni malconci, clips rotte, microscopiche chiusure, morsi di collane.
Questo si, questo no, forse…ah eccolo! Mi accorgo all’ improvviso di non ricordarne il colore : verde Verona, grigio temporale…oro…argento…
Stavo cercando, in quel vecchio contenitore Mellin, un pezzetto di vita non mia, una vita che mi era passata accanto senza mai toccarmi, una linea parallela e protettiva che raramente mi aveva accarezzata, che spesso, senza accorgersene mi aveva ferita, tagli ricuciti con maldestri aghi da tappezziere, lunette arrugginite, spago grosso…
Non cerano solo i suoi orecchini nel mio portagioie da strapazzo, ce ne erano di altre mamme, nonne, di altri giorni, di donne piccole gentili, di formose signore in sottabito di pizzo nero, di bimbe grandi vanitose di nascita…cartoncini ingialliti con prezzi illeggibili.
Mi sorrise, improvvisamente, tra gli altri il mio non prezioso gioiello, lo presi con cura, stentavo a riconoscerlo…era rotto sciupato…e non era nemmeno come lo ricordavo…