
Profumo di tiglio – di Patrizia Fusi
Sono le ventuno, è stata una giornata calda, mentre sto aspettando l’autobus sui lungarni sento l’odore del fiume che scorre vicino alla fermata.
Salgo sulla vettura, i finestrini sono aperti, inizio a rilassarmi, guardo fuori del finestrino.
Gli odori cambiano come cambia il paesaggio.
Odore di asfalto, di gomme.
Un ristorante, odore di olio fritto, dei sughi, quasi sgradevole.
Appena si arriva in piazza di Badia e imbuchiamo la chiantigiana l’aria cambia diventa più fresca, odore di campagna, di guazza della sera, d’erba di terra.
L’aria ridiventa un po’ pesante quando passiamo dentro il paese di Ponte a Ema, ma appena inizia il viale che porta a Grassina la fragranza dei tigli in fiore invade l’interno dell’autobus, questo profumo mi piace e mi fa sognare.
Nel percorso verso l’Antella l’aria si modifica, entra odore di acacia, di fiore di sambuco, odore di umidità del borro.
Sono arrivata……….
Tu hai una meta…sempre…e sempre la raggiungi… si vede…si sente….dici SONO ARRIVATA ..ed è sempre il momento giusto…
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Ti ho accompagnata lungo tutto il percorso. Ero con te in autobus. Bello passare dal centro città alla periferia che ancora conserva i suoi profumi. Brava patrizia
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