Borsa

borsa ross

La borsa – di Rossella Gallori

(“CI FANNO COMPAGNIA CERTE LETTERE D’ AMORE…PAROLE CHE RESTANO CON NOI…”)

…..aprì la vecchia borsa, credeva di averla buttata via, regalata….invece era lì, un po’ scucita, piena di graffi, la tracolla di pelle mangiucchiata dal tempo; come le somigliava quella vecchia borsa di cuoio, avevano fatto la stessa fine ….lasciate in disparte, non proprio abbandonate…ma quasi.

Guardò dentro, più per abitudine, che per speranza….non la usava, da molto tempo, eppure …..eppure c’erano state ore, giorni, mesi…in cui si riempiva di parole, ogni angolo di carta, ogni ritaglio di giornale, era servito per dirsi “ti amo”  sempre e comunque, a dispetto del tempo, della lontananza, del buio, della luce…..parole….come “ TI RICORDI DI ME, TI ASPETTO” oppure  “HO DIMENTICATO DA TE LA TROUSSE DEL TRUCCO, NASCONDILA” ed ancora “NON ALZARTI DOMATTINA, TI RAGGIUNGO, APPENA POSSO”.

Un po’ parole, un po’ fatti, sogni e necessità, indecenze ed incoerenze …

Non proprio lettere d’ amore, erano farfalle di carta, sogni a righe, a quadretti, morsi vita, ritagli di passione,; che ora, ingialliti, e sgualciti giacevano tra la fodera e la pelle, di quella malconcia portatrice di ricordi.

Una lettera stanca

sposa ross

Stanca – di Rossella Gallori

Firenze 10 aprile 2018

Scusa se ti scrivo solo oggi, amica mia, ero troppo stanca per farlo prima, ti ho scritto spesso, al buio dal mio letto, nei miei sogni, lettere interminabili, mai spedite, senza foglio, senza matita, solo pensiero e cuore….per spiegarti come sono e perché , ho cercato si, ma non sempre ci sono riuscita….forse, dico forse,  stasera ci riesco, sto meglio, son più calma, meno offuscata dalla confusione, dai profumi di una primavera, piovosa e stupida, beh infondo lo sai, sono complicata …te lo ricordi? Lo diceva anche mia madre  “È una bimba complicata, ha preso un’ altra fittonata”  sembrava una filastrocca, e tutte le volte che lo diceva, eran spilli nel cuore, pugni nello stomaco…..il babbo, invece rimediava tutto, te lo ricordi, vero, il mio babbo?…riusciva rendermi il sorriso con il suo dire  “ Non e complicata, è innamorata….si innamora e crede sia per sempre”

Ora, mi son persa, cara amica, come faccio sempre quando i ricordi diventano prepotenti e non rispettano la fila, quando fanno a cazzotti con la mia testa per essere i primi.

Son partita dalla stanchezza, passando per il cuore, per poi tornare a loro, a chi mi ha amata tanto, forse troppo, il solito viaggio per complicarmi l’ anima.

Volevo dirti tante cose …ma è tardi anche se c’ è ancora tanta luce, forse troppa…

Ti lascio, stringendoti a me, come so fare io, benissimo, da lontano….e tu lo sai vero il perché ? Se mi avvicino, mi scotto, se mi scotto sento male, se sento male, piango…..e poi di queste lacrime, che ne faccio? Magari ti riscrivo, riparto….il babbo, la mamma, il cuore che fa male ….e poi chi mi protegge? Sono stanca, molto stanca, te lo ho già detto, vero?

Forse, questa specie  di lettera….non te la spedisco…forse l’ appallo, la butto, la brucio……la trito……