In attesa delle farfalle

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Aspetto le farfalle – di Mimma Caravaggi

Sono in terrazza e giro intorno lo sguardo. Che avvilimento! I miei bei fiori stanno appassendo uno dopo l’altro, lentamente, inesorabilmente. Dovrei annaffiarli ma non posso a causa dei dolori che mi opprimono già da tempo. Avevo un sistema automatico di annaffiatura ma si è guastato e Albert non ha più voluto aggiustarlo né farlo aggiustare. Vedo la mia casa deteriorarsi pian pianino con l’andar del tempo. Manca di manutenzione e così il mio bel giardino. Da un po’ di tempo tutto sembra rompersi, finire, non esistere più. Così le mie idee, i miei sogni che si scompongono e corrodono la mia mente e un malessere che parte dall’anima e sale su fino al cervello dove ristagna una confusione di cose fatte e non, di sogni spezzati mai realizzati. Come avere una massa di serpenti che cercano di sgusciare via e si ritrovano ancora più aggrovigliati. E’ decisamente un tunnel nero e buio di cui  non trovo l’uscita. Non sono io, non sono così. Io sono estroversa, ottimista ma il mondo interno inizia a starmi stretto, troppo stretto. La rabbia aumenta alla pari con l’ansia. Sono scontenta, irascibile .  Mi sento prigioniera in casa e l’idea che a breve dovremo tenere tutto chiuso e rimarranno due piccole finestre da cui entrerà solo un po’ di luce, troppo poca e insufficiente a creare quella atmosfera allegra e fiduciosa che ti regala la primavera e poi l’estate, mi fa già stare molto male. Vedere il mio giardino spengersi piano piano come una candela  mi fa piangere anche se so  che ci saranno giorni migliori in cui tornerà a risplendere. Arriveranno per primi gli uccelli a svegliarti la mattina con il loro allegro canto e poi arriveranno i primi fiori, gli alberi da frutta e pian piano il giardino riprenderà ad essere il mio posto preferito con gli animali i fiori il vento e la pioggia . Poter tornare a passare ore sul terrazzo e spaziare lo sguardo intorno mentre mi diletto con i miei “gioielli”. Quando torna il sole caldo sono rilassata, contenta e bevo come un’assetata  tutto ciò che posso vedere: colori, fiori, prati, cespugli, alberi, frutti, animali.  Vedere le farfalle che sfavillano qua e là mi fa stare bene, ma soprattutto vedere il mio cane correre felice dietro alla sua palla senza mai stancarsi. E’ questo che ora aspetto con l’ansia nel cuore. E’ questo di cui ho bisogno per rallegrare l’anima.

Le farfalle…..perché?

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Le farfalle ….perché? – di Cecilia Trinci

Guadda nonna!!! Là là…..guadda! una faffalla!!!! La voglio prendere!”

“No no lascia stare, le farfalle devono volare!”

“Pecché, nonna?”

Già…perché? Perché loro vanno lasciate volare? e i moscerini no, le api vanno scacciate, i calabroni e le vespe fanno paura, perché?, sai rispondere nonna, mi domando in silenzio?

No, non so rispondere. Forse perché sono semplicemente belle, leggere, libere con quel loro volo saltellante, infantile, da perdigiorno sui fiori più colorati. Forse perché la bellezza piace, incute rispetto, intimidisce. Crea scompensi, invidie, sensi di inadeguatezza. La cerchiamo, la adoriamo. La bellezza è vincente sempre. Al di là di quello che si insegna, che a volte si dice, con più o meno convinzione. Dentro al cuore siamo ingiusti, esclusivisti, elitari, selettivi. Cattivi. La bellezza la perdoniamo sempre. Non abbiamo esitazione a calpestare i bruchi, uccidere moscerini, massacrare api e vespe….ma lasciamo sempre vivere le farfalle.