Bruco o farfalla?

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Il bello dei brutti – di Nadia Peruzzi

A farsi piacere le cose belle son tutti bravi”, disse il bruco all’amica formica.
Se ne stavano andando in mezzo all’erba di un prato pieno di margherite, stando attenti a non incappare in qualche pericolo.
Si fermarono ai piedi di un platano ombroso, così da proteggersi meglio. Nell’erba folta una scarpa assassina o la ruota di una bicicletta erano più difficili da vedere.
Non era contento della sua vita il bruco. Non gli piaceva nulla di sé. Troppo corto, poco liscio, pieno di bitorzoli, piccole zampe e quello strano movimento strisciante ma non troppo.
Il muso tirava, il centro si inarcava e la coda si ritrovava trascinata a seguire il resto del corpo. Mica facile. In più doveva sopportare il rifiuto e l’evidente disgusto che provocava in chi lo guardava, a meno che non si trattasse di un ghiottone di bruchi , che allora era tutta un’altra storia e sopratutto era la fine della sua storia.
Solo con la formica si trovava bene. Erano diventati amici. Con lei poteva sfogarsi a piacimento. Era comprensiva e sapeva capire la sua infelicità. Era in fondo un sodalizio fra brutti. Si sa i brutti non piacciono, fanno fatica a trovare il loro posto nel mondo. Se guardi l’involucro, più bello e colorato è, più attraente è. Gli ammiratori non mancano, anzi fanno la fila, anche se spesso corrono il rischio di sbagliare prospettiva.
Il bruco è un portatore sano ma infelice di bellezza. E il nostro bruco non era diverso dagli altri.
Era infelice perché si vedeva e pensava sé stesso solo come bruco e non come la meraviglia che stava per diventare.
Chissà se un bruco sa che diventerà farfalla, se la natura che ha scelto per lui la magia della metamorfosi gli ha regalato anche il sentimento di questa sua trasformazione. La strada è scritta ed è solo una questione di tempo.
Chissà se nel momento in cui smette di esser bruco e si veste di colori, assume la leggerezza e l’impalpabile delicatezza dell’essere farfalla, riesce a  cogliere la grandezza di ciò che gli sta succedendo.
Ha dei sentimenti un bruco? Mi piace pensare di si.
Così come mi piace pensare che anche la farfalla non abbia del tutto dimenticato  quanta strada ha dovuto percorrere per arrivare fino alla esplosione di colori e di bellezza del suo stadio finale. Che abbia un po’ il senso della sua storia e non sia solo persa nel suo sfavillante presente.

 

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Bruco o farfalla?”

  1. Molto bella e simpatica la tua favola. Non è facile impersonare un bruco brutto e strisciante più facile e gioioso impersonare una bella farfalla. Bello e nuovo punto di vista 😘

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  2. Grazie Mimma.Troppo buona. Vado a colpo d’ala e in verita’ mi aveva aperto la visuale il suggerimento di Elisabetta …di provare a mettersi anche dalla parte del bruco!

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