
Il pollice verde – di Tina Conti
Avere il pollice verde è come avere una malattia contagiosa.
Quando si è contagiati non si guarisce più.
Con gli anni peggiora e dal pollice la malattia si estende a tutta la mano.
Si comincia con un vasino di terracotta con dentro una talea di geranio dono della vicina di casa e poi non si sa dove si va a finire
Iniziano le.visite ai giardini botanici, gli scambi di semi e piante con gli altri contagiati,
Intanto la casa si riempie di piante.
Poi cominciano le collezioni: piante succulente, agrumi, ortensie ognuno secondo la passione del momento
Intanto in famiglia arrivano le minacce: se vedo ancora una pianta nuova ….ti chiudo fuori di casa.. Poi per fortuna non si passa ai fatti.
L’abbonamento alla rivista specializzata è atteso con trepidazione, quante idee, e che suggerimenti, quanti sogni….
Certo una piccola serra mi servirebbe, però se fosse grande ci starei anche a dipingere in inverno.
Un piccolo orto mi piacerebbe, ma chi mi aiuta?
Lo farò risparmiando energie.
Ma quando ho lavorato fuori poi in casa mi prende una stanchezza mortale.
L’orto vuole l’omo morto anzi la donna morta.
Credo che imparerei bene l’inglese in quei soggiorni a giro per giardini organizzati dalla mia rivista di giardinaggio, prima o poi ci andrò.
Intanto arrivano i primi segni della primavera, la magia è già qui.