Ispirandosi alle parole di altri “Mi sono visto di spalle che partivo”

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Mi sono visto di spalle  che partivo – di  Roberta Morandi

Hai fatto le valigie, con quello  che hai voluto portarti dietro, due libri, Lettera ad una professoressa e Pinocchio, un abitino di mussola a fiori, un paio di ciabattine e niente altro, avevi indosso un paio di jeans sdruciti ed un maglione troppo grande per essere il tuo.
Te ne sei andata via senza un saluto, senza un abbraccio, senza dirmi niente, senza neppure un sorriso o una pacca sulla spalla, come usavamo fare quando ironicamente ci scambiavamo le nostre idee, sempre diverse, anzi, direi quasi agli antipodi.
Hai sceso le scale e lentamente, con la tua agile falcata, ti sei incamminata lungo il vialetto che dalla casa porta alla strada, non ti sei neppure voltata indietro per un ultimo saluto, anche con la mano o uno sguardo. Dritta e sicura sei andata verso il tuo destino, il tuo futuro, non una spiegazione né  uno sguardo complice.
Tu sei così, o ti capiamo al volo o pazienza e ci lasci esterrefatti e stupiti e increduli.
E poi non torni i dietro, no sui tuoi passi mai, una decisione è cosi: si prende e basta.
Ti allontani e io ti vedo di spalle, di dietro fino a che non scompari nel riverbero accecante del sole…sono io.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

1 commento su “Ispirandosi alle parole di altri “Mi sono visto di spalle che partivo””

  1. Partire sicuri di non tornare indietro e, alla fine del viaggio, in qualche luogo, riconoscersi ancora. Bello!

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