
Sono state giornate furibonde – di Carla Faggi
Di che colore è una giornata furibonda?
Non certo bianca.
Forse marrone con schizzi di grasso.
Le braciole fritte.
L’olio sgocciolato nel fornello.
Il puzzo di grasso nei capelli che ho appena lavati.
Il cappotto appeso nell’ingresso è inavvicinabile.
Mi cambio tutto, perfino le mutande.
La cucina è furibonda, apro tutte le finestre ma fa freddo.
Dubbio amletico: meglio il puzzo di fritto o il vento gelido?
Rinuncio a darmi una risposta, uscirò e metterò il piumino che era nell’armadio.
Buono il fritto, dice mio marito, dovresti farlo più spesso!
….beh …io cucinicchio più che altro mangiucchio…..Una casa che …poi e un po una scatola….che sa di me dal Paris al minestrone…..dal ragù all ‘olio di mandorle……vita, profumi, odori…..noi….
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straordinaria interpretazione della parola “furibondo”! Come cambia tutto cambiando il punto di osservazione e l’animo con cui si guarda!
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Brava la mia Carlina.. .altro che cucina furibonda..e già rende bene…quando ti avvicini la cucina va in modalità antisommossa!!…brava
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http://cucinarestorie.blogspot.it/2010/10/puzzo-di-fritto.html
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