Bersaglio

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Sprofondare in un bersaglio – di Ivana Acciaioli

Giallo:  vivere con intensità

Rosso:  aiutare

Blu: ascoltare

Nero: comunicare

Bianco: realizzare

Nel giallo del bersaglio arrivo scagliata dalla freccia della vita e godo d’intensità, ogni momento è appagante, pieno. Che sia per dolore, felicità o amore tutta la passione del rosso che in me si raccoglie mi fa offrire mani e gambe a chi nel rosso sprofonda, posso aiutare perché il mio mondo si è arricchito, si è agghindato di voglia di dare, posso ascoltare emergendo dal blu di un mare da cui affiorano corpi, idee, sentimenti;  ho la certezza di poter comunicare allontanandomi dai miei bisogni per accogliere gli altri e condividere sogni e passioni con la certezza che insieme o da soli si possa realizzare il meglio di noi e della vita, tutto prima che la freccia mi scagli nel sole giallo e luminoso dell’eternità.

Concentrarsi

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Concentrarsi – di Ivana Acciaioli

Era rimasta senza benzina , lì in strada, e già sentiva le parole che avrebbe detto suo marito su dove avesse la testa cioè la sua non testa. Non aveva voglia di ascoltare i rimproveri per la sua scarsa concentrazione verso la spia del carburante e così decise di chiamare Carlo il suo grande amico, presente per lei ogni volta che si sentiva smarrita , sola. Sarebbe accorso con il suo sorriso e una stagnetta di benzina senza fare commenti sulla sua distrazione, sul suo essere donna poco attenta al rifornimento auto.
Mentre lo aspettava passò in rassegna la sua giornata per cercare inconsapevolmente una  giustificazione.
Quel mattino,dalla cucina, aveva diretto le ricerche dei calzini del marito, che seppure davanti al cassetto aperto non li trovava.
-Sono a sinistra sotto quelli grigi da palestra.
L’immagine del cassetto era lì davanti ai suoi occhi anche se  stava preparando la colazione,  intanto guidava anche il figlio più piccolo che non trovava in camera il libro di storia.
-Sta sotto quello di geografia sullo sgabello in fondo al letto.
Contemporaneamente la figlia quindicenne si lamentava cercando disperatamente i pantaloncini da palestra.
-Li hai lasciati in bagno all’attaccapanni dietro la porta.
Al lavoro in ufficio aveva avuto a che fare con il suo capo che spostava appuntamenti e riunioni con una velocità insolita, obbligandola a sistemare le varie situazioni.
In pausa pranzo era corsa a fare la spesa per organizzare la cena.
Non credeva proprio di meritarsi critiche per la sua mancata attenzione  alla piccola pompa di benzina illuminatasi sul cruscotto forse da qualche giorno.
In casa l’avrebbero presa in giro , nessuno le avrebbe fatto sconti, quindi decise di tacere l’accaduto.
Ecco il sorriso arrivare prima di lui, come aveva previsto, un bacio , un abbraccio e insieme fino al distributore più vicino. Carlo era davvero un bell’uomo, chissà perché non si era sposato; quando era tornato in paese dopo gli studi universitari lei invece era già mamma.
Era da sempre  il suo punto di riferimento più spensierato.
Decise che si sarebbe concentrata di più su di lui.