
“Se si perde si vince” – di Maria Laura Tripodi
Mi ero piazzata come sempre a leggere sulle scale perché così potevo usufruire della luce della finestra.
Solo che pian piano il giorno si era spento e io non vedevo più niente. Proprio in quel momento ho percepito un leggero fruscio che proveniva dal divano e subito dopo i passettini leggeri di Lorenzo che si dirigevano dalla mia parte, come se avesse saputo dove cercare. Non mi ha nemmeno salutato. Stropicciandosi gli occhi ha chiesto: “Si gioca?”
Ok, a cosa vuoi giocare?
Non lo so.
Alla fine montiamo una pista, diversa da quella che avevamo preparato la settimana prima perché gli ostacoli si sistemano in modo che le macchinine debbano raggiungere traguardi sempre più difficili.
Lui riesce a imprimere spinte che, non si sa come, riescono a far compiere alle sue macchinine giravolte incredibili per poi raggiungere il rettilineo e arrivare al traguardo.
Io provo e riprovo, ma una volta la macchinina va fuori pista, un’altra volta si ribalta, un’altra volta ancora il tiro è talmente loffio che non arriva nemmeno alla prima giravolta.
Lui è sempre svelto ad andarla a recuperare.
Tieni nonna, riprova.
E io riprovo, ma colleziono insuccessi.
Lui non si spazientisce. A un certo punto esordisce: “Se si perde si vince”.
A me scappa da ridere perché lui ha pronunciato questa frase come parlando fra sé e sé.
Come se si perde si vince? Uno se perde perde.
Lui pianta i suoi incredibili occhi azzurri nei miei. E’ molto serio, ma tutto il suo visino sorride. Annuisce con la testa e dice: “Sì, me lo ha detto il mio babbo. Se perdi riprovi tante volte finché vinci.” E corre a recuperare la macchinina.
Io, disarmata e intenerita provo di nuovo.
Imparano i bambini dai nonni….ma quanto imparano i nonni dai bambini!!!!!
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Non si smette mai di imparare e i bambini sono un’esperienza unica. Brava Maria Laura . adoro i bambini e apprezzo ciò’ che hanno da dire e fanno.
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